Liste d’attesa, Lega all’attacco "Solo sofismi dalla Regione"

Marchetti striglia la giunta: "Facile risolvere il problema chiedendo ai medici di fare meno prescrizioni"

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La gestione da parte della Regione delle liste d’attesa, che a Imola dopo due anni di pandemia toccano punte da record, continua non convincere la Lega. "Siamo di fronte all’ennesimo artificio retorico che mira a mascherare la realtà dei fatti", protesta il consigliere comunale e regionale del Carroccio, Daniele Marchetti (nella foto), di fronte all’introduzione da parte della Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini del concetto di ‘appropriatezza’.

"Un termine certamente elegante, ma che, nella sostanza dei fatti, si traduce nell’invitare i medici a ‘fare meno prescrizioni’ ai propri pazienti", è l’affondo di Marchetti, che è anche vicepresidente della commissione Sanità. "Il concetto di appropriatezza non può essere la soluzione all’emergenza delle liste d’attesa – prosegue l’esponente di opposizione –. Ormai è evidente che la Giunta regionale preferisca trovare sempre la soluzione più semplice ai problemi, come nella fattispecie della carenza dei medici di famiglia, risolta con l’aumento del tetto massimo degli assistiti in carico ai camici bianchi già in servizio, ma credo che sia necessario affrontare questo tema con maggior concretezza".

Nei giorni scorsi l’Ausl di Imola ha presentato un piano per tagliare le liste d’attesa nel quale, oltre al concetto di ‘appropriatezza’, si punta sul reclutamento di nuovo personale e su una maggiore collaborazione con il privato accreditato. Marchetti avanza però una ulteriore richiesta. "Ad esempio bisognerebbe porre fine al fenomeno delle agende chiuse, mettendo nero su bianco la presa in carico sempre garantita – è il pensiero del leghista –. Per potenziare i servizi, come abbiamo detto già in altre occasioni, sono ovviamente necessari efficientamenti di sistema, sulla parte amministrativa e tecnica, così come sugli acquisti, in modo da reperire le risorse necessarie. Proprio sugli acquisti accogliamo con favore, almeno su questo punto, l’apertura espressa da parte dell’assessorato alla Sanità – conclude Marchetti – alla nostra proposta di aumentare le procedure condotte con altre Regioni, ottenendo così ulteriori economie di scala".