ENRICO AGNESSI
Cronaca

Lo sciopero dei metalmeccanici: "Senza tavolo non si va avanti"

Rinnovo contratto nazionale: domani a Bologna il concentramento regionale delle tute blu. Le sigle: "Episodi come la vertenza Tracmec pagano, più diritti e tutele per i lavoratori".

Un corteo di metalmeccanici in protesta (foto di repertorio)

Un corteo di metalmeccanici in protesta (foto di repertorio)

Non si ferma la protesta dei metalmeccanici. Domani le tute blu incroceranno di nuovo le braccia per otto ore di sciopero generale, con cortei e manifestazioni in tutta Italia. In Emilia-Romagna, l’appuntamento è a Bologna: il concentramento regionale si terrà al Parco Nord, dove è attesa una nutrita delegazione in arrivo anche da Imola.

Il motivo? Sempre lo stesso: Federmeccanica, riferiscono in una nota congiunta Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, resta ferma sulle sue posizioni, rifiutando di dare risposte concrete al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale. Una scelta che i sindacati giudicano "inaccettabile" alla luce dei crescenti profitti delle imprese e dell’erosione costante del potere d’acquisto dei lavoratori. "Federmeccanica è rimasta ancora sorda rispetto alle nostre richieste e gli industriali del territorio imolese dovranno aspettarsi un innalzamento del livello dello scontro, con ulteriori otto ore di sciopero previste in settimana – rimarcano Fim, Fiom e Uilm territoriali –. Negli ultimi anni sono cresciuti i profitti delle imprese, ma ad oggi non abbiamo ancora ricevuto risposte in merito al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale. È inaccettabile che Federmeccanica non riconosca che gli incrementi salariali richiesti servono a recuperare il potere d’acquisto dei metalmeccanici, così come è inaccettabile la mancanza di volontà di discutere aspetti normativi di rilevanza strategica, non solo per coloro che rappresentiamo, ma anche per le stesse imprese".

Nel mirino anche l’atteggiamento della Confindustria locale. I sindacati la sollecitano ad assumere un ruolo attivo e costruttivo per riaprire la trattativa, soprattutto alla luce di episodi significativi come la vertenza Tracmec. Proprio a Imola, infatti, nelle scorse settimane le mobilitazioni hanno prodotto risultati tangibili. Un segnale, dicono le sigle, che la strada della lotta paga. E la mobilitazione imolese non si ferma. Dai pullman organizzati alle auto condivise, centinaia di lavoratori si preparano a scendere in piazza a Bologna. Cresce anche la consapevolezza collettiva su diritti e tutele, in particolare tra i lavoratori più colpiti dalla crisi. "Tanti, pur essendo in cassa integrazione, hanno comunque effettuato 32 ore di sciopero e vogliono essere ascoltati – dichiarano Antonino Liuzza, Marco Valentini e Giuseppe Rago, rispettivamente di Fim, Fiom e Uilm –. Altrimenti lo sciopero andrà avanti".