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BIANCO perla, tipo maglia del Real Madrid. L’irregolarità della ‘roba’ è perfetta; sembra l’ottimo lavoro di una truppa scelta di cavatori di marmo: tanti tocchetti infilati in una busta di cellophane. In tutto, un etto di cocaina. Purissima. Sassosa.
DROGA che costa cara a due operai incensurati: Andrea Botta, 22 anni, di Massa Lombarda (Ravenna) e l’albanese italianizzato Fatmir Gjepali, 23 anni, di Mordano, si trovano ora agli arresti domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. Decisione che il giudice per le indagini preliminari Rita Chierici (pm Marco Forte) prende esclusivamemente grazie alla fedina penale immacolata dei due. Perché in effetti la ‘polvere’ sequestrata, che non è tantissima — così può valere seimila euro —, se tagliata con cura può diventare anche più del doppio. Droga che per i carabinieri era pronta a finire nella casa di un forlivese. Rimasto sconosciuto. I suoi pony express sono stati presi prima della consegna del pacco.
ANDREA BOTTA prende un salario di mille euro. «Certi mesi 1100», dice ai carabinieri che l’hanno appena incastrato. È incensurato e fa l’operaio. Dopo avere abitato per anni a Mordano, da qualche tempo sta a Massa Lombarda, nella landa ravennate saldata ai territori di Imola e Ferrara. Andrea Botta, preso in flagrante alle undici dell’altra sera in via Lughese dai militari del nucleo radiomobile di Forlì, cerca a caldo una ritirata qualsiasi. «Non so cosa sia questa roba... Me l’hanno messa in tasca... Non è mia...». Non è credibile.
LA COCAINA Botta ce l’ha nella tasca del giubbotto. «Cos’è quel rigonfiamento sotto la giacca?» chiedono i carabinieri che l’hanno appena fermato. Lui estrae un fagotto di plastica trasparente sigillato con dell’adesivo. Dentro ci sono diversi pezzi di ‘polvere’ pura, allo stato grezzo. Con Andrea c’è l’amico Fatmir di Mordano. Anche lui fa l’operaio. Si conoscono da anni. E insieme sono finiti nei guai. Guai grossi.
LA LANCIA Y è di Andrea Botta ma alla guida c’è Fatmir Gjepali. La Lughese è piena di nebbia quando una gazzella dei carabinieri in perlustrazione incrocia la luce dei fari dell’auto. Che va pianissimo. Perché? I carabinieri si insospettiscono e non perdono tempo bloccando la Lancia. Partono i controlli. Botta a tenta di nascondere un rigonfiamento del giubbotto. Mossa sbagliata, che finisce con l’arresto.
ma. bur.