2010-09-01
di CRISTINA DEGLIESPOSTI
‘LA CULTURA ha un prezzo’, si dice, ma spesso e volentieri questo è stampato a chiare lettere sulla copertina dei libri. Così a pochi giorni dall’inizio della scuola, che aprirà i battenti martedì 14, tra i genitori impazza la corsa al ritiro di intere ‘pile’ di conoscenza o agli ultimi volumi rimasti da depennare dalla lista dei propri figli. Ma quanto costa acquistare tutti i libri ex novo? «Per i bambini delle elementari, la legge prevede che i libri li paghi il Comune — racconta Manuela Monti della libreria di Palazzo Monsignani —. Per esempio alla prima elementare della scuola Campanella sono previsti un libro di religione, uno di italiano e uno di inglese, per un totale di circa 19 euro».
IMPORTI comuni a tutte le elementari della città, ma la prima vera ‘mazzata’ al portafoglio delle famiglie arriva alle medie, dove il totale oscilla tra i 240 e i 300 euro. «E’ difficile dire che c’è una scuola più cara dell’altra — continua —, perché il conto andrebbe fatto sui tre anni. Alcune scuole decidono infatti far acquistare più testi subito, altre li recuperano dopo». Infatti se un ragazzino di prima alla media statale Innocenzo da Imola spende 247 euro, mentre uno della privata Il Bosco 278, in terza media per il primo è prevista una lista di nuovi libri da 160 euro, per il secondo da 129. Tutta un’altra storia sono invece le superiori che, a causa degli indirizzi specifici, mostrano ampie differenze tra loro. Ogni indirizzo (anche alle medie) deve rispettare un tetto massimo di spesa imposto dal Ministero, ma capita anche che questo vincolo venga eluso dalle scuole infilando nella lista testi solo ‘consigliati’. Ma che si fa, non si comprano? Certo che no, perché nessun genitore ha poi la certezza che durante l’anno proprio quel testo ‘consigliato’ non diventi poi indispensabile agli studi dei propri figli. Per le famiglie che iscrivono un ragazzo in prima superiore il più caro in assoluto rimane il polo liceale: 368 euro allo scientifico Valeriani (tetto ministeriale a 305 euro), 348 al classico Rambaldi (tetto a 320) e 370 alle scienze sociali Alessandro da Imola (tetto a 310). In quest’ultimo però è compreso anche il dizionario di spagnolo Hoepli da 79,90 euro. Anche i dizionari hanno il loro ‘peso’, soprattutto al classico dove si studia sia latino che greco e fare a meno del vocabolario è praticamente impossibile: IL Castiglioni-Mariotti (latino) 92,50 euro, il Montanari (greco) 108 e il Campanini (latino) 88,70. «Alcuni testi valgono per tutto il triennio — spiega Monti —, ma è vero che sono molti di più quelli che ogni anno bisogna cambiare».
NE SA qualcosa Federica Cirocchi che quest’anno frequenterà il secondo anno di ragioneria al Paolini, incontrata ieri da Buffetti. «I libri li compro nuovi ogni anno — racconta —, ma alcuni li abbiamo usati davvero poco se non quasi mai». Federica ha già acquistato il diario per il nuovo anno e ha scelto Comix, mentre per lo zaino non ha dubbi: «Eastpak, magari rosa». Gli ultimi acquisti? «No — continua —, di solito compriamo noi studenti anche i guanti in lattice e i cappellini per il laboratorio di chimica». Alle prese con gli acquisti del pre-scuola c’era anche Stefania Visani. «Ho un figlio alle medie e l’altro alle superiori — illustra —. Cosa ne penso delle liste dei libri? Costosissime, come anche il resto». Tra qualche giorno anche il bimbo di Daniela Evangelista siederà sui banchi dis cuola per la prima volta, in prima elementare. «Ha voluto lo zaino e l’astuccio dei Gormiti, i cartoni animati — racconta —. Li ho presi, ma poi tutto quello che c’è nell’astuccio non serve a nulla perché le maestre forniscono la lista del materiale da prendere in aggiunta». «Consigliano anche le marche della cancelleria — aggiunge Cristina Cascone, mamma di un bimbo di terza elementare —. Solo di quaderni, matite, pennarelli e altro arriviamo sui 40 euro. Poi ci sono lo zaino e l’astuccio. Mio figlio ha voluto quelli della linea Ben 10, il cartone animato, e ho speso una cinquantina di euro».