di Mattia Grandi Non si è ancora placata l’onda lunga di genuina emozione che ha unito virtualmente Imola a Losail al termine della tappa d’esordio della stagione 2022 di MotoGp. Ha battuto forte il cuore di una città incollata al teleschermo per vedere il primo trionfo nella top class di Enea Bastianini, giovane alfiere di quel Team Gresini Racing fondato e diretto per un quarto di secolo dal compianto Fausto Gresini. Poi le lacrime ai box di Nadia Padovani, team principal della squadra corse che porta il nome del marito scomparso un anno fa a causa del Covid. Un vortice emotivo che ha risucchiato anche Lorenzo Gresini, primogenito del due volte iridato di moto, pronto a riavvolgere il nastro della memoria. Gresini, la prima volta non si scorda mai. Una grande emozione vissuta dove? "Dalla televisione della casa dei miei nonni materni". E il primo pensiero? "Lo stesso che ho avuto in testa per tutta la gara: babbo". Uno dei vostri dialoghi telepatici. Quelli belli tra padre e figlio. "Gli ho chiesto di stare vicino ad Enea (Bastianini, ndr) e accompagnarlo fino al podio. Non gli avevo specificato, però, su quale gradino farlo salire. A quello ci ha pensato Faustino". Con mamma Nadia che alza il trofeo. "Un’istantanea che mi riempie d’orgoglio. Ormai è l’idolo di tutte le donne del paddock. Incarna una sorta di riscatto della figura femminile in un ambiente di lavoro tipicamente maschile e pieno di stereotipi". Dal salotto di casa a regina del Circus il passo è breve. "Una sensazione diversa ma piuttosto intensa. Ero abituato a vedere babbo in quel contesto, mentre Nadia esorcizzava la tensione con l’aspirapolvere in mano". Scenario cambiato radicalmente in poco più di un anno. "E non senza difficoltà. Mamma non è nata in quel microcosmo, ma ci è voluta arrivare con tutte le sue ...
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