L’organo Traeri e le ‘Cose celesti’. Al via la rassegna di musica sacra

Tre appuntamenti di mercoledì dedicati in parte al prezioso strumento del 1671 del museo diocesano

L’organo Traeri e le ‘Cose celesti’. Al via la rassegna di musica sacra

Tre appuntamenti di mercoledì dedicati in parte al prezioso strumento del 1671 del museo diocesano

Al via ‘Cose Celesti’, la nuova rassegna musicale organizzata dal museo diocesano e a cura di Emilia Romagna Festival su progetto artistico di Filippo Sorcinelli. Dal 16 ottobre al 13 novembre, in programma tre concerti tutti al mercoledì in un percorso dedicato in parte alla musica sacra e in parte all’organo Traeri (prezioso e raro organo del 1671 conservato tra gli innumerevoli tesori ed opere d’arte del museo diocesano), che nasce dalla volontà di riscoprire ciò che il vivere moderno ha in gran parte offuscato, recuperando l’introspezione e l’acquisizione di un diverso senso dell’ascolto.

In tutte e tre le occasioni, l’artista e profumiere Sorcinelli racconterà il programma e i musicisti e proporrà in abbinamento una sua fragranza "con l’obiettivo di rendere la serata non statica ma sinestetica – spiegano gli organizzatori – e permettere al pubblico di goderne non solo con l’udito ma in questo caso anche con l’olfatto".

Si parte mercoledì 16 ottobre alle 21 nella sala grande del museo diocesano. Lo splendido organo farà sentire la sua voce sotto le mani dell’organista Stefano Pellini insieme al basso Lorenzo Barbieri, entrambi interpreti con un’intensa carriera internazionale, guideranno gli ascoltatori in un excursus storico percorrendo gli ultimi quattro secoli di storia di questo strumento a cui tantissimi celebri compositori si sono dedicati. Da compositori meno noti come Marco da Gagliano fino a celebri arie di Francesco Paolo Tosti o Giacomo Puccini, il concerto propone un repertorio vario, che parte dal Cinquecento e arriva al primo Novecento, attraversando capolavori del barocco, con brani originali e trascrizioni di autore.

Si prosegue mercoledì 30 ottobre alle 21 con un programma interamente centrato sul barocco musicale del ‘600 questo che vede il soprano Antonella Gianese e l’organista Viviana Romoli in scena sempre presso Sala Grande del Museo Diocesano, dove questa breve rassegna organistica ha luogo con l’intento di dare voce e vita allo splendido organo Traeri in esso contenuto.

Il gran finale di mercoledì 13 novembre alle 21 ha per protagonista un concerto per solo organo con Matteo Imbruno. Un’occasione per vedere e sentire quali abilità deve mettere in campo un organista, che usa letteralmente ‘mani e piedi’ per produrre una varietà di suoni così diversi e complementari tra loro. Infatti, l’organista non solo usa la tastiera con le mani, ma anche una pedaliera che l’esecutore suona con i due piedi, dimostrando una estrema coordinazione non certo facile da raggiungere. Matteo Imbruno farà tutto questo su un repertorio prettamente seicentesco, che vede al suo interno delle ‘stelle’ dell’epoca, come l’inglese William Byrd, il tedesco Georg Böhm e gli italiani Domenico Zipoli, Bernardo Pasquini e Alessandro Marcello.

Ingresso con offerta minima di cinque euro a favore delle attività del museo diocesano. Prenotazione consigliata a ERF 0542 25747.