Manca (Pd): "Elezioni 2022, la partita è aperta"

L’ex sindaco ricandidato in Senato: "Ora un programma serio per convincere gli indecisi. Con la flat tax saltano scuola e sanità pubbliche"

Daniele Manca, candidato Pd alle elezioni di settembre 2022

Daniele Manca, candidato Pd alle elezioni di settembre 2022

Imola, 17 agosto 2022 - Daniele Manca, sindaco di Imola per 10 anni e dal 2018 senatore del Pd, sarà candidato del collegio del Senato plurinominale 2. Il taglio del numero dei parlamentari comporterà un allargamento della base territoriale del seggio, e quindi Manca potrà essere votato nell’area metropolitana di Bologna, in 7 comuni del Modenese e nelle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel listino, con lui, Sandra Zampa (è in vetta), Eleonora Proni e Antonio Fiorentini.

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Senatore, la partita alle Politiche è aperta o chiusa?

"È una partita aperta, che dobbiamo giocare con la convinzione che questo Paese a destra non deve andare, altrimenti saremmo di fronte a una rottura dell’identità nazionale, quando si era aperta una prospettiva nuova con l’Europa grazie al governo Draghi. Noi faremo ogni sforzo per evitare di sprofondare con Orban (il leader sovranista ungherese, ndr). Bisogna presidiare la Repubblica, il lavoro, l’ambiente, non possiamo consegnare a destra il Paese con il ritorno al carbone, quando l’Europa va verso le energie rinnovabili".

Come vincere la partita?

"Ricordo che Salvini prima delle elezioni del 2020 cercò di rompere l’equilibrio, tentò di strappare la coesione di questi territori, suonando i campanelli... Ci fu una grande reazione, nacquero movimenti molto profondi e Bonaccini vinse con il centrosinistra. Quella coalizione può essere ancora vincente".

"Credo che il Pd possa puntare al voto utile – riprende – possiamo fermare la destra. La flat tax della destra? Non possiamo dire agli italiani di ridurre le tasse ai ricchi, altrimenti si fanno saltare scuola e sanità pubblicha. Deve essere chiaro che un’unica aliquota scardina il diritto alla salute e all’istruzione. Occorre un programma molto identitario, che ha già portato il Paese fuori dalla pandemia e a una crescita del 6,6% nel 2021. Chiaro che non abbiamo risolto tutti i problemi, ma con la Meloni le nostre radici si stracciano. O di qua o d là".

Come fare a convincere gli indecisi, che sono veramente molti?

"Con la responsabilità, l’affidabilità di un programma certo, su sanità e scuola pubblica, per evitare che un’ambulanza venga solo se c’è una carta di credito coperta... Si finisce lì, senza un sostegno al centrosinistra che fa dei principi fondamentali della Costituzione il faro. Penso agli anziani, alla la fiscalità generale che deve coprire sanità e scuola: questo tocca direttamente i cittadini. Per non parlare dell’ambiente, con la destra ambigua che vorrebbe tornassimo alle fonti fossili. In Europa non hanno mai votato per le rinnovabili".

Gli indecisi e quelli che non vorrebbero andare alle urne restano una marea.

"Tutti devono tornare al voto: la battaglia si vince lì. Chi vuole bene all’Italia vota il centrosinistra, non Orban, o filoputiniani più o meno nascosti. Il presidenzialismo? È fatto per sfrattare il presidente, che invece riveste un ruolo di equilibrio. No ad avvicinamenti dell’uomo forte: Putin ha deciso da solo l’aggressione all’Ucraina...

Come facciamo a rimettere i soldi nelle tasche degli italiani?

"Avevamo proposto una mensilità in più e avremmo messo mano al cuneo fiscale, se non fosse caduto Draghi. Bisogna alzare i salari e ridurre il costo del lavoro. La delega fiscale che conteneva le misure è stata fermata in Parlamento, affossata dalla destra. Lo avremmo già, l’aumento. Ma così non andiamo da nessuna parte".

E Imola?

"Marco (Panieri, ndr) sta governando bene. Imola è tornata al centro, l’amministrazione ha fatto un grande lavoro. Imola è ancora una I maiuscola dell’Italia.

Campagna elettorale.

"Quest’anno il meccanismo ha reso tempi e spazi più fragili. Occorre mobilitazione, per portare la gente a votare. Si riparte con il porta a porta, si comincia dal 25-26 agosto. Il 27 dovrebbe esserci un manifestazione con i sindaci: un ruolo importante, il loro, abbiamo bisogno delle amministrazioni locali per fare vincere questa sfida. È importante che Imola non scivoli a destra: dobbiamo fare ogni sforzo per evitarlo. Puntando su lavoro, scuola, salute, in maniera concreta. Come abbiamo definito nel programma e come stiamo facendo".