"Mario e Beppe, inseparabili fino alla fine"

Le famiglie ricordano i due colleghi di lavoro e amici che hanno perso la vita nel grave incidente avvenuto sugli Stradelli Guelfi

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di Gabriele Tassi

Legati stretti dalla storia di un’amicizia vera, cominciata fra i banchi di scuola e mai spenta nel tempo, tanto che tre anni fa avevano persino aperto una ditta assieme. Un destino incrociato purtroppo anche nella tragedia quello di Mario Gaibara e Giuseppe Fantini, due colleghi, due amici veri, che l’altra sera hanno perso la vita in un incidente sugli Stradelli Guelfi. Nemmeno quarantaquattro anni – entrambi li avrebbero compiuti in estate – e davanti ancora una vita di grandi speranze. "Eravamo tutti in classe insieme alle medie – li ricorda Simona, la moglie di Fantini –, siamo praticamente cresciuti gomito a gomito. Beppe e Mario – prosegue –, poi, avevano lavorato tanti anni in una falegnameria di Castel San Pietro, e da tre anni avevano aperto la loro attività: un’officina di verniciatura a Poggio (Poggio Piccolo, ndr)".

Un dramma, quello dell’incidente, che lascia senza fiato le famiglie dei due amici nel giorno dopo: "Io e Beppe, il primo Luglio avremmo festeggiato vent’anni di matrimonio – aggiunge Simona – . Volevamo andare a Livorno, dove lui ha tutti i ricordi della Naia, era un paracadutista". Fantini, oltre alla moglie, lascia anche due ragazzi di 18 e vent’anni. "La piccola quest’anno ha la maturità, mentre il più grande è uno studente universitario, al primo anno di filosofia. Beppe mancherà a tutti moltissimo".

E’ stato il destino – amaro – purtroppo, a mettersi sulla strada dei due quarantenni l’altra sera al calar del sole, quando la loro Opel si è scontrata contro un suv che rientrava dalla fase di sorpasso, un impatto praticamente frontale. "Sono stati molto sfortunati", dice rattristata Emanuela, la sorella di Mario Gaibara, "quella strada non la facevano praticamente mai". Ma ciò che sottolineano entrambe le famiglie è l’amicizia che li legava: Gaibara era residente a San Martino in Pedriolo (Casalfiumanese), mentre Fantini era di Castel San Pietro. "Mario era l’unico maschietto della famiglia – lo descrive la sorella –. E’ sempre stato buono di cuore, disponibile e generoso, oltre che un gran lavoratore. In pratica viveva per la sua professione – prosegue –. Aveva tutto l’affetto della famiglia, perché aveva un bellissimo rapporto sia con me che con nostra sorella Angela". Due uomini molto amati, benvoluti e conosciuti da tutti, anche per merito della loro attività: "La loro amicizia di ragazzini nel tempo è diventata speciale, tanto che avevano deciso di condividere la passione lavorativa, diventando soci in affari. Mario, in particolare, andava d’accordo con tutti, e ultimamente aveva persino comprato la macchina nuova...era così contento...".

Tragico l’incidente che li ha visti coinvolti sugli Stradelli Guelfi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri infatti la loro auto sarebbe stata colpita (all’altezza di Osteria Grande) da un suv Porsche, che viaggiava da Castello in direzione di Bologna, mentre rientrava nella propria corsia dopo un sorpasso. Il mezzo avrebbe urtato una Fiat Punto che percorreva gli Stradelli nella stessa direzione. A quel punto, il grosso suv, rigirandosi, avrebbe impattato violentemente contro la Opel che sopraggiungeva dalla parte opposta, scagliandola a diversi metri di distanza, oltre il fosso a lato della strada, lasciando senza vita i due amici. Il conducente della Porsche è al momento indagato per omicidio stradale.