Marta Pellizzi e l'Inps: troppo brava per essere cieca. Via gli aiuti

Imola, la battaglia di Marta: "Lotto da anni contro un tumore che mi ha tolto la vista. Mi sono laureata e l’Inps mi taglia i sussidi"

Marta Pellizzi

Marta Pellizzi

Imola, 28 gennaio 2021 - #iononmollo. Sì, lei non molla, mai. Sui social questo hashtag sta diventando un tormentone. E mezza Italia spinge, scalpita, vorrebbe farsi in quattro per aiutare Marta Pellizzi. C’è un popolo di gente comune dietro la battaglia, ma ci sono anche tanti vip: l’ultimo, in ordine di tempo, Lapo Elkann, che ha provato a smuovere il presidente dell’Inps: "Faccia qualcosa".

Marta#iononmollo è una donna di Imola di 31 anni che non ha paura di nulla. Neppure di un tumore, grande come una mela, che dal 2007 la fa dannare: glielo hanno asportato, lei è diventata quasi cieca il tumore è tornato più volte, l’hanno rioperata, la vista se n’è andata ma lei, appunto, non molla mai. Neppure quando l’Inps – e forse una sciocca burocrazia tutta italiana – si interroga: ma davvero questa donna si merita l’invalidità civile e l’indennità di accompagnamento? In fondo è così brava... Ma non sarà troppo brava? E poi fa tante cose... Non saranno troppe cose?

Il succo di questa paradossale vicenda è tutto qui, in queste domande finali: Marta è tanto brava, fa troppe cose e l’Italietta degli inganni e dei sottorfugi pensa sempre che ci sia il trappolone dietro. La truffa. Qualche anno fa lei si è anche laureata, lavora come esperta in ambito digital marketing (chi la conosce giura e spergiura che è al top nella sua professione) e, parole sue, "ho sempre cercato di non soffermarmi sulla mia disabilità, anche se ormai la vista è persa. Ho voluto comunque essere ‘normale’. La mia normalità è vivere senza vederci. Non ho fatto pesare a (quasi) nessuno la mia disabilità". Troppo normale per avere i sussidi statali e pazienza se non ci vede. E così a inizio anno a Marta#iononmollo l’Inps ha tolto il 30% dell’indennità civile (il totale è di neanche 300 euro al mese) e l’ha privata dell’accompagnamento (520 euro). Ci avevano provato anche nel 2011: l’anno successivo il Tribunale del lavoro diede ragione alla donna. Marta#iononmollo quindici giorni fa ha mosso un Quarantotto e alla fine ha ricevuto anche la telefonata del presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, che si è quasi scusato con la ragazza e ha promesso: "Provvederemo". L’Inps , per ora, ha provveduto neanche a metà: restituita l’invalidità (come si diceva, meno di 300 euro al mese), ma niente accompagnamento. Spiegazione ufficiale: "Sono in corso verifiche". La ragazza insiste, scrive, rompe le scatole, ci ha provato anche con il presidente della repubblica Sergio Mattarella e con il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. "Da Bonaccini ho ricevuto un messaggio martedì – ci racconta – e mi ha detto che mi avrebbe chiamato. Aspetto. E non mollo di un centimetro. Ho il diritto di riavere tutto. Anche l’accompagnamento".