"Mascherine, decisione fuori dal tempo"

L'Ausl di Imola ha introdotto l'obbligo di indossare le mascherine in ospedale e negli ambulatori, una decisione che secondo Rebecca Chiarini, consigliera comunale, rappresenta una pericolosa deriva nell'esercizio di poteri eccezionali.

La decisione dell’Ausl Imola di far indossare le mascherine in ospedale e negli ambulatori "reintroduce restrizioni fuori tempo e costituisce una pericolosa deriva nell’esercizio di poteri che dovrebbero essere invece eccezionali e, comunque, non certo in capo alle direzioni sanitarie". Ne è convinta Rebecca Chiarini, consigliera comunale eletta come indipendente nella lista della Lega, ormai da tempo transitata nel gruppo misto.

"L’articolo 32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833, conferisce sì la facoltà al ministro della Sanità di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente, in materia di igiene e sanità pubblica – ricostruisce l’esponente di opposizione –. Ma si tratta di un potere che, proprio perché straordinario, non può essere delegato onde evitare che l’esercizio di poteri eccezionali da parte di autorità locali diventi una pericolosa prassi in violazione dei diritti fondamentali dei cittadini".

Proprio quello che, secondo Chiarini, starebbe accadendo a Imola. "L’Ausl locale, prima e sola in Emilia-Romagna, senza alcuna valida ragione di tipo sanitario, ha deciso di imporre agli imolesi un ingiustificato obbligo di fronte al quale è doveroso fornire ai cittadini la giusta rappresentazione degli effettivi poteri in capo alla dirigenza Ausl – protesta la consigliera comunale –. Peraltro tutto ciò avviene senza trasparenza: sul sito dell’Ausl vi è solo uno stringato comunicato stampa. Non è invece stato pubblicato il provvedimento che dispone tale obbligo e che dovrebbe contenere richiami normativi e valide motivazioni".