Massaggio a luci rosse in palestra a Imola, istruttore di arti marziali alla sbarra

Il 57enne è stato rinviato a giudizio dopo la denuncia di una sua giovane allieva, fuggita dopo lo choc. È accusato di violenza sessuale

Imola, 6 dicembre 2022 - Doveva essere un semplice massaggio, si è trasformato in qualcosa di decisamente più sgradito. Un tentativo di approccio fin troppo diretto, almeno secondo quanto emerso dalle indagini preliminari, che nulla aveva a che vedere con la sfera professionale. E sul quale ora saranno i giudici a pronunciarsi. Dovrà rispondere di violenza sessuale il 57enne rinviato a giudizio dal tribunale di Bologna con l’accusa di aver toccato ripetutamente le parti intime di una 23enne durante un massaggio shiatsu.

Violenza sessuale (immagine di repertorio)
Violenza sessuale (immagine di repertorio)

I fatti risalgono ad aprile 2021. L’uomo, istruttore di arti marziali in una palestra di Imola, stava appunto massaggiando la sua giovane allieva dopo l’allenamento, proprio come accaduto altre due volte in passato. All’improvviso, il 57enne le ha però poggiato la mano sul pube, con l’intento di trasformare quel momento in qualcosa di molto diverso. "Adesso facciamo un altro tipo di massaggio", sono infatti le parole pronunciate dall’istruttore respinto dalla ragazza, e messe a verbale dalla vittima, che dopo un iniziale momento di shock è riuscita a scendere dal lettino e ad allontanarsi.

Ma come si era arrivati a quel punto? Siamo come detto ad aprile di un anno fa. C’è il lockdown, e i locali sono chiusi. La palestra in questione, censita quale associazione culturale, può invece continuare a svolgere la propria attività. L’istruttore propone all’allieva di bere qualcosa insieme in palestra dopo il massaggio per il quale la giovane si era prenotata. Lei porta una bottiglia di amaro da condividere, ma al termine dell’allenamento si accorge di essere rimasta da sola con l’istruttore. Così, dopo una sola bevuta, chiede di passare al massaggio.

I due vanno nella stanza apposita. La 23enne rimane solo con gli slip, come già accaduto nelle altre occasioni. E in effetti, almeno all’inizio, il copione per la giovane sembra essere quello delle due circostanze precedenti: dopo essersi distesa sul tappetino, l’istruttore la massaggia. Questa volta però è tutto diverso: quando la ragazza si trova in posizione supina, il 57enne allunga le mani e fa chiare allusioni a sfondo sessuale. Un’azione che, secondo quanto si evince dalla denuncia della giovane, sarebbe stata ripetuta almeno tre volte.

La 23enne scappa dalla palestra sotto schock e, una volta a casa, si confida con i genitori. Infine, dopo un periodo di riflessione, decide di denunciare l’istruttore. "All’udienza preliminare i difensori dell’imputato hanno messo in campo la più deplorevole e sessista delle difese tentando in ogni modo di screditare la giovane vittima – spiega Giovanna Cappello, che assiste la 23enne –. ll giudice non ha minimamente accolto le loro istanze, rinviando il loro assistito avanti al Tribunale penale collegiale ove sono certa verrà accertata la grave e indubbia responsabilità dell’imputato".