
La moto quella notte aveva deciso di non accendersi. Batteria a terra, poi ricaricata in fretta e furia solo per tornare nella sua casa di Imola. Dove però Antonio Vilardi non è mai arrivato, perché ieri è stato travolto, trascinato per 200 metri e ucciso da un’auto, guidata da un imolese di 24 anni che aveva bevuto, ora in arresto per omicidio stradale. Vilardi, ortopedico di 41 anni, un luminare della spalla, tornava da una cena coi colleghi, probabilmente le ultime persone ad averlo visto vivo.
L’incidente alle 3 di notte fra venerdì e sabato su viale d’Agostino, alla ripartenza di un semaforo nella cittadina del Santerno. Stando alle prime ricostruzioni dei Carabinieri, il medico, in sella alla sua Ducati Monster, sarebbe stato centrato in pieno dalla Mazda Cx30 del 24enne. A quel punto il centauro sarebbe stato caricato sul cofano dell’auto per circa 200 metri e poi travolto. Rapido l’intervento dei militari dell’Arma e dei soccorsi, che si sono portati sul luogo dell’incidente. Vilardi ha provato a lottare, e i sanitari hanno fatto tutto ciò che potevano per salvarlo: ma dopo un’ora di sforzi il suo cuore ha smesso di battere per sempre. Rapide le verifiche anche sulle condizioni dell’automobilista, rimasto leggermente ferito dall’apertura degli airbag. Sottoposto ad accertamenti, il ragazzo imolese è risultato positivo all’alcol test con un valore di 1,21 grammi litro, ovvero oltre il doppio del limite consentito, e quindi arrestato.
Una tragica coincidenza quella in cui è morto Vilardi, adorato marito, e padre di un bimbo di 8 anni. Con una moto che sembrava non voler partire, riavviata con i cavi a tarda notte, e la sfortuna di aver incrociato la strada del 24enne che lo ha travolto. "Per tutti era una persona d’oro – lo ricorda, l’amico e dirigente medico dell’ortopedia di Imola, Roberto Bertelli –, sempre disponibile, sia per i pazienti, che per i colleghi come per gli amici". Nel reparto "si respirava un bel clima con lui, siamo tutti molto uniti, a tal punto che la sera ci vediamo anche dopo il lavoro". Proprio come nella notte della tragedia.
Vilardi lavorava a Imola dal 2014, dove si era trasferito dopo essersi specializzato in Ortopedia all’Università di Messina, lì dove aveva incontrata la moglie. All’Alma Mater di Bologna aveva poi conseguito un master sul trattamento delle patologie ortopediche dell’arto superiore, un distretto in cui era super specializzato e che costituiva il focus della sua attività chirurgica dedicata in gran parte alla spalla e che lo aveva reso noto e amato in tutta la città.
Gabriele Tassi