Meno contributi per undici centri sociali

Confermato il fondo da 52mila euro. Ma quest’anno la ripartizione, uguale per tutti, va fatta tra 15 strutture anziché 14

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di Enrico Agnessi

Conferma del bonus per chi non ha slot-machine; ma soprattutto una "consistente quota fissa a parziale copertura dei costi sostenuti" in relazione alle difficoltà legate all’emergenza Covid-19. Due i cardini che hanno guidato il Comune nella ripartizione dei contributi ai centri sociali imolesi e alle associazioni a loro equiparati.

A fronte di un importo ormai stabile da alcuni anni, vale a dire 51.910 euro (da dividere però quest’anno tra 15 realtà, una in più rispetto al 2019), il messaggio inviato dall’ormai ex commissario Nicola Izzo negli ultimi giorni del proprio mandato è stato chiaro: cercare, nonostante nel 2020 si stia più stretti a tavola, di sostenere per quanto possibile tutti. Come? Dividendo l’85% del budget (e cioè 44.123,50 euro) in modo aritmetico tra tutti e frazionando solo il restante 15% (7.786,50 euro) tra quei centri sociali senza videolottery.

Sconfessata, in pratica, la linea tracciata a fine 2019 dall’ex Giunta guidata dall’allora sindaca Manuela Sangiorgi. E che auspicava l’applicazione dei principi di "trasparenza, oggettività e riscontrabilità" nella ripartizione dei fondi. I criteri introdotti appunto un anno fa prevedevano infatti una quota fissa unitaria, con il 20% del budget diviso in modo aritmetico tra tutti, un 15% ripartito tra le sole realtà ‘plastic free’ e un ulteriore 20% tra chi non aveva slot. Il resto dei contributi, sempre con il vecchio sistema, erano invece distribuiti a chi aveva sostenuto più spese, condivideva le attrezzature con gli altri, garantiva ore di apertura in più e, infine, in base al numero di iscritti.

Tutto superato. E visto che, rispetto al 2019, stavolta è stato ammesso al contributo anche il centro sociale Giovannini (bocciato un anno fa), il piatto è più povero quasi per tutti. A Sasso Morelli, per esempio, vanno 3.702,52 euro, vale a dire oltre 800 euro in meno. Al Campanella, invece, 2.941,57 (+530 euro); Zolino 2.941,57 (-1.000 euro); La Tozzona 3.702,52 (-1.000 euro); Asbid Bocciofila 3.118,53 (circa 200 euro in meno). E poi, 3.702,52 euro a testa per La Stalla (oltre 400 euro in meno); Tarozzi Sesto Imolese (-200 euro); Fabbrica (-200 euro); Tiro a segno (-170 euro); Centro civico Sesto Imolese associazione Palinsesto (+200 euro circa). A San Prospero vanno invece 2.941,57 euro (ma nel 2019 il contributo era stato di 3.397,63), al centro sociale Orti Bel Poggio 3.702,52 euro, contro i 4.038,15 euro di un anno fa. Stessa cifra per la Polisportiva Ponticelli, che da un anno all’altro perde circa 400 euro. Chiudono il quadro l’associazione Orti anziani, che sale da 2.110,36 a 2.941,57 euro. Infine, il già citato centro sociale Giovannini, al quale vanno 3.702,51 euro.