
I consigli della rappresentante per il refettorio della scuola Moretti "Troppi sprechi? Bisogna coinvolgere i bambini nella cucina. Merende leggere e presentare i piatti anche in maniera diversa".
"I genitori coinvolgano i bambini in cucina e le insegnanti le provino tutte pur di non far buttare un piatto". Sono queste alcune delle soluzione proposte da Claudia Ciampa, rappresentante dei genitori per il servizio mensa scuole Moretti dell’istituto "Gamerra" di Putignano, per contrastare lo spreco di cibo all’interno dei refettori scolastici pisani, dove quasi un pasto su 3 viene buttato. Ciampa da 4 anni si occupa di effettuare sopralluoghi a sorpresa nelle mense della scuola e partecipare a riunioni sul tema e conosce da vicino il problema.
"Rispetto agli scorsi anni - spiega la rappresentante -, il servizio è molto migliorato e, oggigiorno, grandi difficoltà e carenze non le ho mai riscontrate. Smettiamo di dire che il cibo è immangiabile e che i prodotti fanno schifo perché non è così e la qualità, rispetto al prezzo, è assolutamente accettabile". Secondo la rappresentante, i genitori devono fare un passo indietro e cercare di educare fin da casa alla conoscenza e all’importanza del cibo, e dunque a non sprecarlo. "Come primo consiglio - le sue buone pratiche - i bambini dovrebbero arrivare ai pasti affamati: sarebbero dunque da evitare le merende corpose, tipo i panini, che alle 10:30 tolgono appetito in vista del pranzo sostituendole con cracker, yogurt o frutta. Se il bimbo ha fame, è più facile che sia più disposto ad assaggiare il cibo della mensa". Poi aggiunge: "è fondamentale informarsi su quello che non apprezzano per correggere il tiro in casa e riproporlo in maniera diversa, così da far capire che certi alimenti possono essere più buoni se cucinati in altro modo. Io poi - continua - spesso a cena preparo in una mezz’ora delle paste svuotafrigo e coinvolgo le mie figlie nella preparazione: in questo modo capiscono come riusare gli alimenti e non buttarli".
Infine, Ciampa spiega che "è importante far uscire i nostri figli dalla campana di vetro: in altre parti del mondo i bambini muoiono di fame e dobbiamo farlo capire bene alle generazioni future, che potranno avere più rispetto per il cibo e attenzione contro lo spreco". Secondo la rappresentante, però, anche i docenti possono fare la loro parte per spronare i bambini ad apprezzare maggiormente le pietanze servite. Premettendo che "da parte degli insegnanti delle scuole Moretti c’è sempre stato grande impegno in quest’ottica", la rappresentante sostiene che "tutti i maestri e maestre dovrebbero dedicare del tempo a stimolare i bambini inappetenti: con condimenti, salse, combinazioni con altri cibi o qualsiasi cosa che possa rendere una pietanza più gustosa. Prima di buttare un piatto, le provino tutte".
Sul tema interviene anche Uliva Niccolai, referente della mensa per le scuole Damiano Chiesa: "Basta demonizzare un servizio che funziona e fatto da persone serie. Purtroppo serve più educazione alimentare in famiglia, finché manca questo, la mensa si dovrebbe arrangiare facendo pasti più semplici. Ma è svilente".