Bio, a km zero e senza olio di palma. Ecco la pappa nelle scuole imolesi

Le linee guida in una nuova Carta. Varianti per motivi religiosi o etici

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Mensa a scuola (Foto Castellani)

Imola, 9 gennaio 2018 -  Se si parla di cibo per i più piccoli, è evidente a tutti come le esigenze delle mamme e dei papà siano sempre più alte: del resto, nel giro di pochi anni, sono la sensibilità e l’attenzione verso quello ciascuno di noi mette nel proprio piatto a essere radicalmente cambiate. In uno scenario del genere, le scuole imolesi non potevano certo accontentarsi di quello che passava il convento: ecco perché il Comune ha deciso di approvare una vera e propria ‘Carta dei servizi della ristorazione scolastica’.

L’obiettivo è quello di mettere alcuni punti fermi su un servizio fornito agli alunni iscritti agli istituti d’infanzia e alle primarie, oltre che al personale scolastico: più di 3.200 coperti tra bambini e adulti. Cosa dice la nuova ‘carta’? Innanzitutto che, oltre ai prodotti convenzionali, nelle mense per i più piccoli si punta su quelli «biologici certificati» e ottenuti con «tecniche di produzione integrata» (cioè attraverso metodologie che rispettino l´ambiente e la salute dell´uomo). Meglio ancora se parliamo di prodotti Dop, Igp, tipici regionali dell’Emilia-Romagna, «a filiera corta» («per favorire lo sviluppo economico locale e stretti rapporti socio-territoriali tra produttori e consumatori») e del mercato equo-solidale. Inoltre, «per una settimana all’anno, in concomitanza della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia – si legge nella ‘Carta dei servizi della ristorazione scolastica’ deliberata nei giorni scorsi dalla Giunta – in tutte le scuole dell’infanzia e primarie i menù sono confezionati con almeno un prodotto proveniente dai beni confiscati alle mafie».

Occhio anche alla provenienza: tutti i prodotti utilizzati nel confezionamento dei pasti devono infatti soddisfare l’esigenza di rintracciabilità, etichettatura e igiene degli alimenti. Ecco perché tutte le materie prime e i prodotti impiegati sono identificati mediante il marchio del produttore, lo stabilimento e la data di produzione. I menù sono elaborati dal servizio dietetico del Comune e sono validati dal Dipartimento di Igiene pubblica dell’Ausl. Due le tipologie: una invernale (periodo ottobre-aprile) e una estiva (maggio-settembre) che variano giornalmente e ruotano, di norma, su cinque settimane, consentendo di adeguarsi alla disponibilità stagionale dei prodotti.

Il servizio di ristorazione scolastica, inoltre, «offre la possibilità di richiedere diete speciali per motivi di salute e menù alternativi per motivi religiosi, etici o convincimenti personali», recita ancora la ‘Carta dei servizi della ristorazione scolastica’. Il tutto, «nel rispetto delle esigenze di personalizzazione – afferma il documento – e della multiculturalità dei bambini e delle bambine che frequentano le scuole».