Messa del Crocifisso, esplode la polemica

Autorizzata la celebrazione in piazza XX Settembre secondo le regole anti-Covid. Ma commercianti e Uaar insorgono

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"La santa messa della Festa del Crocifisso si terrà in piazza XX Settembre, in linea con le prescrizione del Dpcm e dei protocolli di Governo e Cei". Prima di quella del parroco don Gabriele Riccioni, è arrivata dal sindaco Fausto Tinti la benedizione. Ed è una benedizione che ha scatenato un mare di polemiche. Sul piede di guerra la Uaar Imola e Castel San Pietro, l’Unione Atei Agnostici Razionalisti, ma arrabbiati anche alcuni commercianti, che hanno intrattenuto una fitta corrispondenza per organizzare in poche ore una protesta "non certo contro la Chiesa o il Crocifisso, ma contro la decisione illogica del sindaco".

La genesi sta in un video di poco più di 2 minuti girato dal sindaco nella prima serata di venerdì (ha raggiunto le tremila visualizzazioni), seguito da un comunicato, segno di una decisione arrivata all’ultimo momento, nell’imminenza della Festa del Crocifisso di oggi alle 16. "Abbiamo sostenuto questa proposta di don Gabriele Riccioni perché se il Crocifisso è un’immagine sacra, al tempo stesso è un segno della comunità civile di Castel San Pietro, un segno di speranza, la speranza di uscire da una pandemia che, come accadde nel passato con la peste, unisce tutta la comunità". Così Tinti, che poi spiega: "La messa in piazza garantisce ancora più sicurezza e protezione ai fedeli che interverranno", e precisa che "il primo cittadino non ha esteso nessun invito alla popolazione tutta ma ha semplicemente condiviso il valore civile di una festa religiosa molto amata dai castellani", e si sottolinea come "la messa si svolgerà con le regole anti-Covid: numeri contingentati, igienizzazione delle mani, distanziamento, mascherina correttamente indossata, nessuno scambio dei materiali liturgici o del gesto della pace e nessuna fila per la Comunione che, invece, sarà offerta sul posto dal parroco, con guanti monouso e mascherina".

Durissimo l’attacco dell’Uaar: "In questi mesi di pandemia pareva di aver compreso che il rischio di diffusione dei contagi fosse elevatissimo, proprio laddove la gente è presente e numerosa", scrive il delegato Roberto Vuilleumier. Il video è "a dir poco delirante, chiama a raccolta la cittadinanza, e pure i non credenti". Ieri clima bollente anche tra i commercianti: "Non ce l’abbiamo con la Chiesa, vogliamo precisarlo, e infatti vorremmo personalmente farlo sapere a don Gabriele se vorrà riceverci". Annunciata "una protesta nell’adiacente piazza Acquaderni, magari con tavoli imbanditi, ovviamente vuoti, e una corda nera a riunirli idealmente in segno di lutto delle attività commerciali. Perché noi sì, noi dobbiamo restare chiusi, nessuno ci dà una speciale autorizzazione per restare aperti".

Claudio Bolognesi