Mondiali ciclismo 2020 a Imola, Nibali: "Percorso impegnativo"

Sopralluogo dello Squalo con il ct Davide Cassani sul tracciato del Mondiale di ciclismo. "Gara aperta a tante soluzioni"

Vincenzo Nibali si inerpica sulle salite della Gallisterna e del Mazzolano

Vincenzo Nibali si inerpica sulle salite della Gallisterna e del Mazzolano

Imola (Bologna), 16 settembre 2020 - "Sarà un Mondiale duro", dice Vincenzo Nibali con la faccia un po’ così di chi ha già capito tutto: sul percorso di Imola 2020, che domenica 27 settembre assegnerà la maglia iridata, anche lui può dire la sua. Ora non resta che ritrovare il vero Squalo, quello che al meglio della forma può inventarsi di tutto, come vincere una Sanremo prendendo in contropiede i velocisti: è la missione che lo aspetta nei prossimi dieci giorni, nei quali si allenerà concedendosi solo un test in gara, sabato al giro dell’Appennino.

A Imola, dove si presenta col fido allenatore Paolo Slongo ma senza il compagno di squadra Brambilla, costretto all’ultimo momento a rientrare a casa, Nibali prova il percorso iridato sotto gli occhi del ct Cassani e capisce subito un paio di cose. La prima è che questo non è un percorso disegnato per lui: le salite non sono lunghe, le discese non sono tecniche.

La seconda incoraggia gli italiani che ancora una volta legheranno le speranze di un successo al siculo: arrampicarsi nove volte sulle rampe di Mazzolano e Gallisterna alla fine peserà sulle gambe e questo può fare il gioco di chi, nel conto di una corsa, ci mette resistenza ed esperienza. Come Nibali, appunto. "Il percorso mi piace, è impegnativo, aperto a tante soluzioni: alla fine verrà fuori una corsa dura", la sentenza dello Squalo, che nel suo sopralluogo imolese non trascura alcun dettaglio: prima pedala nel tratto collinare del percorso iridato, poi si concede un giro sulla pista dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari, dal quale il Mondiale, oltre a partire e concludersi, transiterà ad ogni giro.

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Al termine della mattinata, dopo un breve colloquio con Cassani e un veloce spuntino a Faenza, il siculo prende la via di Lugano, casa sua, dove resterà ad allenarsi fino alla prossima settimana, quando scenderà di nuovo a Imola per il raduno azzurro, fissato al Grand Hotel Terme di RioloTerme.

Conto alla rovescia per il Mondiale di Nibali, che resta il nostro uomo di punta pur non avendo mai avuto troppa fortuna nella corsa all’iride: nelle sei edizioni alle quale ha preso parte, soltanto una volta è finito nei primi dieci, nel 2013, quando si classificò quarto. Quell’anno si gareggiò in Italia, a Firenze, e il precedente incoraggia il campione siculo. "Ricordo ancora l’emozione di correre in casa: sarà speciale anche stavolta, fare il mondiale a Imola anche in una stagione a suo modo straordinaria come questa, con tutte le restrizioni del caso, sarà uno stimolo in più. Come lo è vestire la maglia azzurra, il sogno di ogni bambino che inizia a fare sport: anche dopo tanti anni di professionismo, resta un brivido unico", il pensiero di Nibali sul secondo Mondiale italiano della sua carriera: che poi diventi anche il Mondiale di un italiano, come non succede da dodici anni (Ballan nel 2008, anche in quell’occasione in Italia), sta a lui deciderlo.