Medicina, famiglia intossicata dal monossido di carbonio. Strage sfiorata

Genitori e quattro figli in camera iperbarica, la più piccola ha due anni. Il padre è riuscito a dare l’allarme

I vigili del fuoco hanno liberato l’abitazione dal gas (foto d'archivio Newpress)

I vigili del fuoco hanno liberato l’abitazione dal gas (foto d'archivio Newpress)

Medicina (Bologna), 10 ottobre 2019 - C’è anche una bambina di due anni tra le sei persone intossicate dal monossido di carbonio in una casa popolare di via Sillaro, alle porte di Medicina. Tutti di origine tunisina, hanno avvertito dei malori l’altra mattina all’alba, in un appartamento. Sono intervenuti i sanitari dello staff del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri della tenenza di Medicina. I componenti della famiglia sono stati tutti ricoverati prima all’ospedale di Imola, poi alla camera iperbarica del nosocomio di Ravenna.

Oltre alla bambina, sono rimasti intossicati un bambino di 10 anni, altri due fratelli di 15 e 17 anni e i due genitori, lui di 52 anni e lei di 42. La famiglia, priva di gas e altre utenze per morosità continuata nel tempo, avrebbe utilizzato un’altra fonte di calore per riscaldarsi. Sono ancora vaglio le ipotesi che avrebbero portato all’intossicazione, ma quella più plausibile è che il monossido sia stato sprigionato da un braciere utilizzato dalla famiglia e posto in mezzo all’alloggio, a pochi metri dalle stanze da letto.

A dare l’allarme è stato il padre, che, quando ha accusato i primi sintomi come nausea, vomito, mal di testa, ha preso il cellulare e chiamato 118 e carabinieri. «Venite, presto, stiamo tutti male», l’Sos lanciato con un filo di voce dall’uomo e raccolto immediatamente dai militari delle tenenza di Medicina. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco per liberare la camera del terribile gas, un pericoloso killer inodore e incolore che ogni inverno causa non poche vittime. Secondo una prima ricostruzione il braciere è rimasto acceso per ore, allo scopo di riscaldare l’ambiente domestico dopo i primi freddi.

Il padre, in attesa dei soccorsi, è riuscito ad aprire le finestre, poco prima che gli mancassero le forze. All’arrivo delle forze dell’ordine il braciere era già spento, ma resta, secondo una prima ricostruzione, la causa primaria dell’intossicazione dell’intera famiglia. Genitori e figli, sottoposti alle cure dei sanitari, sono attualmente fuori pericolo, anche se servirà qualche giorno affinché si ristabiliscano completamente. Soprattutto la bambina di due anni è migliorata sensibilmente nelle ultime ore, grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi. Il braciere è stato immediatamente sequestrato dalle forze dell’ordine. I carabinieri della tenenza, come da prassi quando sono coinvolti dei minori, hanno effettuato una segnalazione ai servizi sociali, data anche l’evidente situazione di disagio economico in cui versa la famiglia.