Montecatone, imprenditori iraniani in visita a Imola

Delegazione persiana in visita per confrontare i protocolli dell’Istituto nell’assistenza a invalidi e mutilati

Gli iraniani durante la visita al Montecatone Rehabilitation Institute

Gli iraniani durante la visita al Montecatone Rehabilitation Institute

Imola, 17 gennaio 2020 - L’Istituto di riabilitazione Montecatone rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Una conferma che arriva direttamente dall’Iran. Ieri, infatti, una delegazione del Paese mediorientale si è recata in visita all’Istituto, per apprezzarne le metodologie all’avanguardia e le unicità nel settore e valutare la possibilità futura di avviare collaborazioni. "Questa delegazione iraniana rappresenta un gruppo di aziende, proprietarie in Iran di due ospedali generici, 18 cliniche e 20 centri di riabilitazione – spiega Andrea Zucchini, presidente di I-Pars – E’ la prima volta che vengono qui, perché sanno che, in ambito sanitario, l’Italia ha una qualità altissima". Dopo essersi recati, nella mattinata, l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, altro simbolo di eccellenza regionale per l’ortopedia, i rappresentanti iraniani hanno visitato l’Autodromo, per due giri in pista, e poi tutti i reparti dell’Istituto di riabilitazione. "Dopo 8 anni di conflitto tra Iran e Iraq, gli invalidi civili e i mutilati di guerra sono tantissimi e l’interesse della delegazione è aiutare queste persone – continua Zucchini – E così, dopo aver acquistato attrezzature per un milione e mezzo da privati in Regione, come protesi, sia acustiche sia ortopediche, e ausili, come carrozzine e stampelle, per i loro ospedali ma anche per distribuirli in altri paesi del Medio Oriente, il grande obiettivo della delegazione è quello di sviluppare collaborazioni internazionali con cliniche e ospedali. Si potrebbero avviare degli scambi: medici che da qui vanno in Iran e dottori iraniani che vengono in Italia. Si potrebbero anche trovare degli accordi per dare la possibilità a pazienti di essere operati qui, a pagamento".

E così, accompagnati da Mario Tubertini, direttore generale di Montecatone, Marco Gasparri, presidente della Fondazione Montecatone, e Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl, il tour della delegazione è partito dalla piscina, dove si effettua la terapia di recupero in acqua, ed è proseguito nei reparti di terapia intensiva e semi-intensiva, fino al parco. "Sono molto contento di avere ricevuto di questa visita – commenta Gasparri –. Avevo visitato il loro plesso ospedaliero lo scorso giugno ed ero rimasto colpito dalle differenti tecnologie che loro applicano". Sono infatti le diversità ad arricchire, in tutti i campi. "Montecatone sta cercando di ampliare l’orizzonte, di capire come questo mondo della riabilitazione viene sviluppato in altri Paesi e da soggetti diversi – sottolinea Tubertini –. La possibilità del confronto è sempre un’opportunità e noi viviamo del confronto con altre realtà e con diversi professionisti". Dello stesso parere anche Rossi: "La diversità può portare degli spunti e degli stimoli al miglioramento continuo. Al di là dei pregiudizi, che dipingono il Medio Oriente come una realtà arretrata, è stato molto interessante invece vedere un sistema sanitario molto evoluto, sicuramente diverso dal nostro, ma attento ai bisogni della popolazione".