
I conti in ordine (bilancio 2022 chiuso con un attivo di poco superiore ai 10mila euro) non mettono al riparo Montecatone dalle difficoltà. Gli scenari futuri relativi all’istituto sono infatti stati oggetto nei giorni scorsi di una approfondita valutazione nel Consiglio di amministrazione
"Il risultato conseguito non offre sufficienti garanzie per assicurare il consolidamento dei risultati raggiunti – fanno sapere da Montecatone –, l’ulteriore qualificazione dei servizi, le innovazioni clinico assistenziali, tecnologiche e strutturali e l’impegno nella ricerca scientifica".
Il risultato di bilancio, in origine negativo, è stato mutato di segno solo grazie a una rideterminazione in riduzione dei fondi per rischi, oneri e spese future e svalutazione crediti che ha permesso di recuperare risorse straordinarie. Questa soluzione, già adottata lo scorso anno, prevede di attingere nuovamente da riserve che non saranno più disponibili, se non in minima e insufficiente parte, negli esercizi successivi.
Nonostante ciò, la curva di crescita dell’istituto continua: merito della qualità dei professionisti, ma anche di impegni finanziari importanti. Insomma: se da un lato la buona gestione e il venir meno delle cause esogene (fine pandemia e diminuzione tariffe energetiche) potevano indurre a ipotizzare un andamento più roseo per il 2023, le questioni ancora aperte "imporrebbero al contrario un brusco rallentamento, se non addirittura una diminuzione, del livello dei servizi assicurati dall’istituto", spiegano da Montecatone.
Le questioni che condizionano il futuro dell’istituto sono diverse. L’elenco lo fanno direttamente da Montecatone: la fragilità della struttura dei ricavi ("Tale da persuadere gli azionisti, su indicazione del Cda, a chiedere alla Regione di considerare per il 2023 un finanziamento"); la cronica carenza di personale infermieristico; l’impossibilità di accedere ai finanziamenti pubblici per gli investimenti e la ricerca e, soprattutto, la modifica non ancora compiuta della veste giuridica dell’ospedale, "forse il più robusto puntello a sostegno del piano strategico preparato dalla direzione generale – rimarcano da Montecatone – e approvato dallo stesso Cda".