Montecatone Imola, eccellenza italiana

Numeri record nel 2018 per l’istituto di riabilitazione

Il direttore generale Mario Tubertini

Il direttore generale Mario Tubertini

Imola, 7 agosto 2019 - Il Montecatone Rehabilitation Institute (Mri) si conferma polo riabilitativo di riferimento in Italia per pazienti con lesione midollare o cerebrolesione acquisita, un primato riconosciuto dai numeri e dalla validità dei percorsi terapeutici. I numeri sono contenuti nel Bilancio di Missione 2018, rendicontazione alternativa a quella tradizionale, proposta per illustrare con semplicità e sintesi, oltre alle performance misurabili, attività e peculiarità del Mri.

La misura del primato è su più livelli: l’Area Critica, struttura capace di accogliere precocemente i pazienti già dopo il trauma, gli aspetti qualitativi del percorso riabilitativo individuale e i 150 posti letto accreditati dalla Regione che fanno dell’Unità Spinale di Montecatone, con 88 unità, la più grande in Italia anche per volumi/complessità di casi trattati.

Nel 2018 Montecatone ha assistito circa 1.400 pazienti, sia in ricovero ordinario sia in day hospital, provenienti da tutto il territorio nazionale (65% da fuori regione).

Il Day hospital ha accolto 776 Pazienti (8 accessi medi e 6.364 giornate di degenza), coprendo tutti i percorsi specialistici per Pazienti appena dimessi dai reparti di Unità Spinale e Gravi Cerebrolesioni o per Pazienti cronici che necessitano di controlli e trattamenti che si manifestano a seguito di un danno midollare o cerebrale.

I ricoveri in Degenza ordinaria sono stati 673 (566 con lesione midollare, 92 con grave cerebrolesione acquisita oltre a 15 ricoveri in Riabilitazione intensiva).

Il 60% dei ricoveri per lesione midollare era di origine traumatica, (incidenti stradali, tuffi, cadute), il 40% restante distribuito in oncologico, degenerativo o vascolare.

La presenza  di un’Area critica, esperienza unica nel panorama nazionale, permette una presa in carico riabilitativa precoce da parte di una équipe multiprofessionale e mutidisciplinare e di lavorare contemporaneamente sulla stabilizzazione del quadro clinico e sul percorso riabilitativo. Il 2018, per il reparto, è stato un anno importante dal punto di vista strutturale, perché ha visto l’ultimazione dei lavori di ampliamento della Sub intensiva e l’avvio della ristrutturazione della Terapia intensiva.

«Questo ha permesso una riorganizzazione – osservano da Montecatone – che faciliterà ulteriormente il concetto di continuità assistenziale e riabilitativa nel passaggio tra i due reparti, per rendere ancora più rapido ed omogeneo il percorso del paziente all’interno dell’Area».

Tra i vari percorsi specialistici, l’Unità Assistenziale degenze specialistiche ha registrato 199 ricoveri, di cui 84 per lesioni da pressione con 51 interventi chirurgici, 14 per la Chirurgia funzionale dell’arto superiore, 25 per il percorso neuro-urologico, 22 di Bowel management (problematiche gastrointestinali neurogene), 33 per la spasticità con 30 interventi di chirurgia per impianto/sostituzione infusore intratecale e 21 di Follow-up.