Morelli, l’uomo che modificò il volto di Imola

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A metà ‘700 un uomo stravolse la fisionomia di numerosi edifici antichi della città: il suo nome era Francesco Cosimo Cassiano Morelli. Egli nacque ad Imola il 6 ottobre 1732 da Domenico Maria Morella, un architetto originario di Torricella di Lugano, e da Maria Vittoria Costa. Ancora ragazzo si formò professionalmente presso i cantieri del padre e fu un professionista poliedrico e di grande successo, costruì infatti una quarantina di chiese tra le quali diverse cattedrali, una decina di teatri, ed eseguì numerosi altri progetti civili, tra i quali la costruzione, tra il 1781 ed il 1785 della villa e del borgo di artigiani di Sasso Morelli. Divenuto il protetto del vescovo Giancarlo Bandi, conobbe alti prelati che ne favorirono il successo professionale e l’affermazione sociale. Venne accolto dall’Accademia Clementina ed insignito di numerose onorificenze e titoli. Ritenendo il cognome Morella troppo plebeo, decise di cambiare il nome della sua famiglia in “Morelli”. Rinnovò palazzi e chiese della città e realizzò anche un nuovo teatro, appalti vinti facendo leva sulla sua abilità organizzativa e su di una squadra di artigiani e di pittori (come il Villa, il Della Nave o il Gottarelli), i quali, a prezzi vantaggiosi, riuscirono a simulare in pittura costosi motivi ornamentali. In città modificò la Cattedrale di San Cassiano, realizzò lo Scalone del palazzo Arcivescovile, intervenne sull’ Ospedale di Santa Maria della Scaletta (Ospedale vecchio), restaurò la Libreria francescana presso il convento di San Francesco, il Palazzo comunale e la Chiesa di Santa Maria in Regola, inoltre, intervenne su numerose chiese e palazzi privati cancellando testimonianze importantissime del passato. Si ridusse ad essere tanto indebitato da vivere di sole elemosine. Il 26 febbraio 1812 venne sepolto nella tomba della famiglia Vaini all’interno della chiesa di Santa Maria in Regola.

A cura di Andrea Podestà