Muore in ospedale, la famiglia dona gli organi. “Gesto straordinario”

Imola: i parenti di un paziente hanno dato il consenso dopo la morte cerebrale. Damiani (Ausl): “ Il lavoro di squadra e la dedizione sono stati fondamentali”

Dopo che i medici hanno purtroppo avviato un accertamento di morte cerebrale su un paziente, i familiari hanno acconsentito alla donazione di organi e tessuti (foto generica)

Dopo che i medici hanno purtroppo avviato un accertamento di morte cerebrale su un paziente, i familiari hanno acconsentito alla donazione di organi e tessuti (foto generica)

Imola, 24 agosto 2024 – Quando la fine rappresenta un nuovo inizio. È una storia di straordinaria generosità quella che arriva dal reparto di Rianimazione dell’ospedale Santa Maria della Scaletta. Dopo che i medici hanno purtroppo avviato un accertamento di morte cerebrale su un paziente, i familiari hanno acconsentito alla donazione di organi e tessuti, regalando così la speranza alle persone in lista d’attesa.

“Un gesto di immenso altruismo”, lo definiscono dall’Ausl, che ha innescato una complessa procedura di prelievo di organi e tessuti.

Il lavoro, coordinato dal Centro regionale trapianti, ha coinvolto diverse équipe mediche provenienti da varie parti d’Italia. Ed è andato avanti per oltre 24 ore. Per l’Azienda Usl di Imola, questa rappresenta la quarta donazione di organi eseguita nel corso di quest’anno.

“Questo gesto di straordinaria generosità ci riempie di profonda gratitudine – commenta il dottor Igor Bacchilega, direttore dell’unità operativa complessa di Anestesia e rianimazione –. La donazione di organi è un atto di grande altruismo che permette di salvare vite umane e migliorare la qualità della vita di molti pazienti. Ringraziamo di cuore la famiglia”.

Un sentito ringraziamento, da parte dell’Azienda sanitaria imolese, va anche a tutti i professionisti sanitari coinvolti: almeno una sessantina tra medici, infermieri, tecnici e ausiliari si sono infatti impegnati ininterrottamente per rendere possibile questa donazione.

E infine, l’Ausl mostra la propria riconoscenza anche al coordinamento ospedaliero composto dalla dottoressa Federica Damiani, coordinatrice locale per i trapianti, e dalle infermiere Alessandra Serotti e Raffaella Viale.

“Il lavoro di squadra e la dedizione dei nostri professionisti sono stati fondamentali per il successo di questa complessa procedura – conclude Damiani –. Siamo orgogliosi di potere contribuire a salvare vite grazie alla generosità dei donatori e delle loro famiglie”.

Lo scorso anno in ospedale sono stati 19 i donatori di cornee (37 cornee bancate) e tre gli accertamenti di morte, con una donazione di organi e tessuti, due opposizioni e un donatore multitessuto. Al Santa Maria della Scaletta sono inoltre presenti percorsi donativi da vivente per la raccolta di sangue cordonale, membrana amniotica ed epifisi femorale, gestiti rispettivamente dalle unità operative di Ostetricia e di Ortopedia.

Negli ultimi quattro anni sono state rispettivamente 15, 37, 22 e 22 le donazioni di sangue cordonale; 15, 10, 8 e 5 quelle di membrana amniotica; 13,14, 25 e 11 di epifisi femorale.