Museo Checco Costa Imola, è una corsa contro il tempo

Una sola offerta per gestire la struttura in autodromo: sarà valutata in tempi stretti. L’obiettivo è aprire entro il primo maggio, data del 25° anniversario della morte di Senna

Ayrton Senna: il leggendario pilota di F1 brasiliano morì a Imola il 1° maggio 1994 (Ansa)

Ayrton Senna: il leggendario pilota di F1 brasiliano morì a Imola il 1° maggio 1994 (Ansa)

Imola, 18 febbraio 2019 - È partita la corsa per riuscire a (ri)aprire il museo dell’Autodromo in tempo per il 25esimo anniversario della morte di Ayrton Senna, il prossimo 1° maggio. A inizio settimana, il nuovo Consiglio di amministrazione di Con.Ami ha indicato infatti la commissione incaricata di affidare a un privato – se tutto andrà come deve – la gestione degli spazi espositivi intitolati a Checco Costa. Per capire quanto necessario sia uno sprint, dopo mesi di ritardi, basti pensare che la nomina dell’organo di valutazione è stato il primo provvedimento deliberato dalla presidente Stefania Forte e dal consigliere Giulio Cristofori, al loro posto (in attesa di capire cosa farà il terzo membro del Cda, Stefano Cassani) nonostante le note polemiche tra i soci del Consorzio pubblico dei 23 Comuni. Della commissione giudicatrice faranno parte Stefano Mazzolani (presidente), Barbara Dall’Osso ed Erica Gombi.

A loro spetterà il compito di aprire l’unica busta arrivata nelle scorse settimane in via Mentana. E soprattutto di stabilire se – come in tutti si augurano – l’offerta in questione rispetti quanto previsto dal bando aperto a fine novembre e chiuso a metà gennaio da Con.Ami. Nell’ambiente però, al contrario di quanto accadeva nelle scorse settimane, ora nonostante i tempi strettissimi si respira ottimismo.

La sensazione diffusa è infatti che per il museo Checco Costa, inaugurato il 1° maggio 2014 in occasione del ventennale della morte di Senna, sia arrivata la prova del nove. Costato 1,5 milioni di euro (tutti soldi pubblici), lo spazio espositivo è rimasto in questi anni più chiuso che aperto. In mezzo a un oceano di polemiche. E adesso, dopo un ulteriore investimento che lo ha reso «multimediale» e ancora più moderno, ci si aspetta che finalmente il progetto decolli.

Lo spera anche Con.Ami, che per questo nei mesi scorsi ha acquistato dalle teche Rai 40 filmati storici dedicati a Senna per metterli a disposizione di chi si sarebbe aggiudicato la gestione del museo. Ci sono tutti i Gp attraverso i quali Senna ha scritto la propria leggenda: da quello del Principato di Monaco del 1984 alla tragedia di dieci anni dopo in riva al Santerno; dall’Estoril (Portogallo) 1985 a Donington (Gp d’Europa) 1993, passando per Interlagos (Brasile) 1991.

Secondo le stime del Consorzio, la concessione degli spazi all’ingresso dell’Autodromo vale mezzo milione di euro l’anno. Il canone da versare a Con.Ami è (a base di gara) di 60mila euro l’anno più Iva. Il nuovo gestore potrà fare affari con l’incasso dei biglietti e i proventi dalla vendita di eventuali prodotti. Dal canto suo, dovrà però provvedere all’allestimento delle mostre, nonché alla completa gestione del museo, compreso il servizio di promozione, comunicazione e marketing della struttura, la gestione delle biglietterie, il controllo degli accessi, le visite guidate e il merchandising. La durata dell’affidamento è di tre anni, rinnovabile per altri due.