Navacchia: "La qualità è intatta e c’è più uva"

All’azienda Tre Monti la vendemmia partirà il 20-21 agosto. "I rincari? Ci sono, ma non ci rifaremo sui clienti: è la nostra politica"

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Alla cantina Tre Monti di via Lola si guarda sempre al bicchiere mezzo pieno. Era la filosofia di vita di Sergio Navacchia. Il solido credo del sorriso trasmesso dal fondatore ai figli Vittorio e David. "Un’estate bollente. Ci sarebbe davvero bisogno di qualche buona pioggia soprattutto per le uve da Sangiovese – spiega Vittorio Navacchia –. Stiamo vivendo ancora di rendita con quelle precipitazioni cadute lo scorso maggio. Merito anche delle argille imolesi che mantengono il terreno più fresco rispetto ad altre porzioni della regione".

Un quadro, quindi, meno critico nel parallelo con diverse zone della Romagna. "Da una decina di giorni stiamo effettuando le prove di vendemmia – svela –. Siamo sui livelli dello scorso anno in termini di qualità. Azzardo, però, un più 10-12% per quanto concerne i quantitativi di produzione". Ci sono buoni indicatori. "Nessun fenomeno di appassimento in vigna – ragiona Navacchia –. Questo ci permetterà di lasciare i grappoli qualche tempo in più sulla pianta nella speranza di intercettare qualche pioggia. Per le nostre uve di riferimento, Chardonnay e Sauvignon, l’avvio della vendemmia sarà attorno al 20-21 agosto".

Sul fronte delle spese, invece, alla Tre Monti si guarda al lungo periodo. "I rincari ci sono e riguardano tutta la filiera, manovalanza compresa – prosegue –. L’uva costerà inevitabilmente di più, ma percepisco una certa sensibilità sul tema da parte di tutti i portatori d’interesse. Nessuno, in pratica, calca la mano o specula sul problema". E questa è già una notizia. "Non potremo di certo aumentare il costo delle nostre bottiglie per rifarci sulla clientela – conclude Navacchia –. La nostra è sempre stata una politica aziendale votata alla visione pluriennale. E lo sarà anche questa volta".

Mattia Grandi