Negozianti già in affanno: "Ripresa a rischio"

Calano clienti e acquisti: "Altro duro colpo dopo i difficili anni della pandemia. Le istituzioni adottino un nuovo piano per arginare i rincari"

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di Mattia Grandi

L’effetto del caro bollette riflesso sugli acquisti. Con meno soldi nelle tasche anche gli imolesi centellinano le compere e rimandano a tempi migliori i desideri. Basta un giro tra le attività del centro storico della città per rendersi conto che, stretti nella morsa dei costi più che raddoppiati, il traguardo della sostenibilità è ormai un’impresa. "Il budget mensile delle famiglie risente dei rincari dei servizi e scocca l’ora delle rinunce – spiega Juna Fontanelli di Jolie abbigliamento donna –. L’argomento è sulla bocca di tanti clienti. In negozio le bollette dell’energia elettrica sono lievitate". Nonostante tutto si cerca di non perdere il sorriso. "Guardo al bicchiere mezzo pieno – continua –. Nelle corde del bravo imprenditore c’è anche la capacità di fronteggiare le situazioni più difficili. Dobbiamo trasformare il momento delicato in un punto di forza".

Sulla stessa lunghezza d’onda, a pochi metri di distanza, c’è Lorella Farolfi di News Calzature. "I clienti sono preoccupati perché le spese salgono in modo vertiginoso anche tra le mura di casa – analizza –. Un quadro che mette in ginocchio molte famiglie. Dalle istituzioni mi sarei aspettata più tempismo negli interventi di supporto". Ma non è tutto. "Aumenti generalizzati in così poco tempo, al netto dello scenario globale cupo, danno l’idea di speculazione – prosegue la donna –. Noi esercenti facciamo ricorso al nostro lato più positivo per alzare la serranda tutti i giorni".

Per Silvia e Rino Passeri, dell’omonima gioielleria in via Emilia, Imola è ancora sinonimo di garanzia al cospetto dei venti di crisi: "La nostra realtà è, per fortuna, quella di un’isola felice. Beneficiamo di un’imprenditoria capace e di un tessuto aziendale solido – ragionano –. Si registra, però, un netto calo in quella fascia media di acquirenti che rischia di scomparire. Altalenante l’andamento delle vendite negli ultimi tempi".

Meno patemi sul fronte bollette: "Abbiamo tariffe fisse che ci riparano dagli scossoni – chiosano –. Siamo in attesa dei tradizionali conguagli, speriamo senza sorprese".

Costi delle utenze raddoppiati da una parte, zoccolo duro della propria clientela dall’altra. E’ in equilibrio il bilancio di Alessandro Villa alla guida di Vanilla abbigliamento: "Per ora non mi lamento anche se costa tutto di più e la gente spende di meno – osserva –. Non noto defezioni tra i clienti che scelgono di comprare, magari, un quantitativo minore di capi. Un riflesso della paura di spendere". Con una certezza: "Prima si parlava solo di Covid – sottolinea –. Adesso dei rincari". Non usa giri di parole Daniele Dalmonte della Ferramenta Parenti. "Gli aumenti ingiustificati erano già cominciati con la pandemia. Adesso c’è il problema del caro trasporti – specifica –. I prezzi di alcuni materiali sono triplicati. Molte aziende valutano periodi di fermo produttivo perché più conveniente".