"Niente pubblico, niente bibite. Un disastro"

Imola Bevande: "Era tutto pronto, ora dovremo smontare i chioschi che erano già sul circuito. Un danno economico significativo"

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di Mattia Grandi

Le porte chiuse al pubblico al Gp di F1 hanno già le sembianze dell’inevitabile danno economico per numerose attività produttive locali. Tra i settori più colpiti c’è quello del beverage. "Era tutto pronto – commenta amareggiato Giuseppe Sgalaberni, titolare di Imola Bevande –. Avremmo gestito, grazie alla presenza di birra Heineken con il nuovo prodotto analcolico 0.0, una serie di punti di ristoro a ridosso delle tribune del circuito aperte agli spettatori". Chioschi già montati che saranno deserti durante il weekend iridato in riva al Santerno: "Procederemo allo smontaggio e al recupero nei prossimi giorni – continua –. Un danno economico significativo e moltissimo tempo perso, senza considerare che l’appuntamento avrebbe creato qualche opportunità lavorativa temporanea".

Non solo: "Abbiamo i magazzini pieni di bicchieri e gadgets preparati per la manifestazione – spiega Sgalaberni – L’aspettativa era alta anche per la distribuzione dei prodotti ai bar, pub e ristoranti. In qualche modo avremmo ritrovato lo spirito dei bei tempi della Formula Uno in città". Già, non resta che nutrirsi di ricordi. Quelli di una comunità imolese stretta attorno all’evento automobilistico per eccellenza. "Il nostro rapporto con la Formula Uno è cominciato nel 1992 in virtù del frequente abbinamento tra rinomati marchi di birre e l’Event Title Partner di molti Gran Premi – riapre i cassetti dalla memoria l’imprenditore –. Indimenticabile l’edizione del 2000, con 88mila lattine di birre, 48mila di bibite varie e 400 fusti della bevanda a base di luppolo distribuiti tra il perimetro del circuito e il paddock". Non è tutto. "Coprivamo oltre 30 postazioni di venditori ambulanti lungo il tracciato – prosegue l’analisi –. I rifornimenti cominciavano al venerdì mattina continuando senza sosta per tutto il fine settimana. La domenica pomeriggio, dopo il deflusso degli spettatori, iniziavano le operazioni di chiusura dei conti e dei resi". In un quadro generale di serenità, festa e amicizia: "I ricordi più belli sono quelli legati al periodo prima dell’avvento delle tribune con i biglietti numerati – precisa il patron di Imola Bevande –. La gente si precipitava in autodromo molti giorni prima per conquistare la migliore postazione e nascevano amicizie durature nel tempo. Il pensiero rimanda a due professionisti come Graziano Bassi e Luciano Selvi che hanno dato tanto al settore gastronomico durante le corse".

Infine, il razionale quadro sullo spaccato attuale del comparto: "Per noi è come un nuovo lockdown con le rigide restrizioni orarie imposte agli esercizi di ristorazione – conclude Sgalaberni –. Le vendite sono ferme, tra gli addetti ai lavori regna un clima di tensione e paura".