ALEKSANDRA ARANDELOVIC
Cronaca

Nuova ferrovia, il comitato dà battaglia

Serata di confronto a San Prospero: "Vogliamo essere coinvolti in tutti i tavoli relativi al progetto"

La serata con i cittadini a San Prospero I comitati hanno ribadito il massimo impegno

La serata con i cittadini a San Prospero I comitati hanno ribadito il massimo impegno

"Il problema dei trasporti non risiede nella mancanza delle strutture, ma in una cattiva manutenzione". Citando le parole del ricercatore Marco Ponti, la portavoce Paola Lanzon ha aperto la decima iniziativa del coordinamento dei comitati contro il quadruplicamento della linea ferroviaria Bologna-Castel Bolognese. Non casualmente, la riunione si è tenuta a Chiusura in festa, San Prospero, luogo da dove è partito tutto con una raccolta firme. Il coordinatore del movimento Armando Martignani ha ripercorso i passi mossi durante l’ultimo anno, fino ad arrivare alla recente definizione del progetto “faraonica e devastante devastante” da parte della sottosegretaria Rontini. "Quello che è prevalso è il carattere moderato del nostro modo di porci, non abbiamo mai detto “no”, abbiamo detto “però”– ha sottolineato Martignani –. Noi non abbiamo occupato le piazze, abbiamo presentato osservazioni e lo abbiamo fatto valutando e ragionando con competenza". Martignani ricorda anche le proposte fatte dal coordinamento: rivalutare il discorso dello svincolo a Solarolo (ed eventualmente portarlo a Granarolo), insistere per “passare sotto” dove possibile e rimuovere il traffico di Ravenna dal tratto proposto. Il consigliere regionale Fabrizio Castellari, anche lui a Chiusura ieri, ha ribadito la chiara posizione come rappresentante del centrosinistra in Regione. "Non siamo mai stati contro all’alta velocità, ma la modalità di questo progetto deturpa il territorio – sostiene Castellari –, le grandi opere si fanno insieme, con dialogo tra istituzioni e cittadini". Insomma, dalla parte delle opere pubbliche costruite in collaborazione con i territori, perché "si può fare di più e meglio".

Marco Mastacchi, consigliere regionale del centrodestra che inizialmente ha partecipato alla delibera che acquisiva fondi per l’investimento, poi però la situazione ha preso una piega diversa. "Io non sono contro lo sviluppo e agli ampliamenti delle opere – sostiene il consigliere –. Chiedo però un approccio più trasparente nei confronti i cittadini. Visti i costi del progetto dovremmo trovarci al cospetto di un investimento epocale".

L’attuale proposta presenta però "numerose lacune", sostengono tutti i membri del coordinamento dei comitati indossando maglie con la scritta "difendiamo il nostro territorio" a supporto. Altri portavoce definiscono l’opera lesiva. Un’opera che richiederebbe "un sacrificio senza restituire nulla ai residenti".

In prima linea anche il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi. "Questo progetto è una devastazione di un territorio già profondamente devastato, non dimentichiamolo mai" sottolinea il primo cittadino.

Per quanto riguarda il prossimo passo, la portavoce Lanzon afferma: "Adesso vogliamo fare parte dei tavoli dove si disegnerà un nuovo progetto".

"Non siamo arrivati, siamo solo all’inizio" conclude Martignani.