ENRICO AGNESSI
Cronaca

Nuovo primario di Oculistica . Via libera dell’Ausl al bando. Altri due reparti da assegnare

L’unità operativa, ora in mano a un facente funzioni, avrà presto una sua guida esclusiva. Altrettanto dovrebbe accadere, entro la fine dell’anno, a Pediatria e a Gastroenterologia.

L’inaugurazione del reparto di Oculistica all’ospedale Santa Maria della Scaletta a giugno dello scorso anno

L’inaugurazione del reparto di Oculistica all’ospedale Santa Maria della Scaletta a giugno dello scorso anno

Un altro tassello che, dopo i tanti (legittimi) timori del passato, è destinato a tornare finalmente al proprio posto. Oculistica avrà presto una nuova guida stabile ed esclusiva. L’Ausl ha aperto infatti il bando per il conferimento dell’incarico di direttore del reparto oggi nelle mani del facente funzioni Rocco De Fazio.

Si tratta di una delle tre unità operative complesse (su 18 totali presenti in Ausl) ancora senza un primario vero e proprio assieme a Pediatria (Paolo Bottau) e a Gastroenterologia (Pietro Fusaroli), per i quali l’intenzione annunciata a inizio anno dall’Azienda sanitaria è di procedere nel corso del 2025.

Il reparto di Oculistica, che la scorsa estate ha lasciato la casa della comunità di Castel San Pietro per approdare in maniera definitiva all’ospedale Santa Maria della Scaletta, opera a ciclo continuo con presenza medica diurna di 12 ore al giorno e con reperibilità notturna e diurna festiva.

Nel complesso, la dotazione di personale della struttura è la seguente: un direttore; cinque dirigenti medici, un coordinatore infermieristico, dodici infermieri, tre tecnici di ortottica. Sono operativi anche quattro medici specialisti ambulatoriali convenzionati che operano, in integrazione con l’unità operativa, nelle Case della comunità.

L’attività chirurgica in Oculistica è organizzata su 6-7 sedute operatorie settimanali programmate più una seduta di piccoli interventi ambulatoriali; l’attività in urgenza viene svolta all’interno delle sedute operatorie sopra specificate, mentre nei prefestivi e festivi è garantita dalla pronta disponibilità h24.

Nel 2023, sono stati 245 i ricoveri in Oculistica, con un totale di 1.788 interventi chirurgici prevalentemente effettuati in regime ambulatoriale. L’unità operativa si dedica alla chirurgia dell’occhio, con particolare riguardo ad interventi di chirurgia vitreoretinica e del segmento anteriore (chirurgia della cataratta e del glaucoma). Si affrontano inoltre chirurgie dello strabismo e delle palpebre, come ptosi e chirurgie complesse delle vie lacrimali con ricostruzioni e impianti di supplenza.

Nell’ambito della stretta collaborazione esistente con la Banca regionale delle cornee, l’unità operativa si distingue anche nel prelievo delle cornee e nella preparazione di lenticoli e di membrane amniotiche, da cui si ricavano principi attivi per la cura delle malattie di superficie della cornea.

Oculistica è inoltre attrezzata, oltre che per la diagnosi delle patologie chirurgiche del bulbo oculare e degli annessi, anche per la diagnosi e la terapia delle patologie mediche che interessano il bulbo oculare, con particolare riferimento alla diagnosi e al trattamento della degenerazione maculare senile.

Oculistica effettua attività ambulatoriale che comprende esami di campimetria, pachimetria corneale, tomografia ottica computerizzata per nervo ottico e retina, fluorangiografia e angiografia con indocianina, laserterapia, topografia corneale, microscopia endoteliale, ecografia bulbare, visite ortottiche. Inoltre, garantisce le consulenze per lo screening della retinopatia della prematurità.

Una volta individuato il nuovo direttore di Oculistica, operazione che verosimilmente richiederà alcune settimane, si dovrebbe passare ai bandi per Pediatria e Gastroenterologia (Pietro Fusaroli). "È sensato pensare che si riesca a chiudere il cerchio nel 2025 – aveva detto a gennaio l’ormai ex direttore generale dell’Ausl, Andrea Rossi, arrivato a scadenza di mandato –. Vorrebbe dire aver rinnovato il 100% dei primari in questi dieci anni".

È evidente che ogni nuovo primario nominato rappresenta un mattoncino in più nel muro di autonomia che l’Azienda sanitaria imolese è impegnata a costruire per difendersi dalle mire espansionistiche di Bologna.