Imola, don Giovanni Mosciatti è il nuovo vescovo. "Sono rimasto senza parole"

Ha 61 anni e arriva dalla diocesi di Fabriano-Matelica. E’ lui il successore di monsignor Tommaso Ghirelli

Don Giovanni, neo vescovo di Imola (foto Di Marco)

Don Giovanni, neo vescovo di Imola (foto Di Marco)

Imola, 31 maggio 2019 – Il reverendo Giovanni Mosciatti è il nuovo vescovo di Imola. Papa Francesco ha infatti accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi presentata da monsignor Tommaso Ghirelli per raggiunti limiti di età. Mosciatti, del clero della diocesi di Fabriano-Matelica, finora parroco della parrocchia di San Facondino, in Sassoferrato è nato a Matelica, provincia di Macerata, il 23 gennaio 1958.  Ha svolto gli studi superiori a Matelica e ha seguito per alcuni anni i corsi alla Facoltà di Agraria a Perugia, dove, come simpatizzante di Comunione e Liberazione e come alunno dell’Almo Collegio Capranica, nel 1981, ha frequentato l’Università Gregoriana, conseguendo il baccalaureato in Teologia. È stato ordinato sacerdote il 6 dicembre 1986 per la diocesi di Fabriano-Matelica. Dal 2012 è Parroco della parrocchia di San Facondino, in Sassoferrato. Monsignor Ghirelli rimarrà amministratore apostolico fino all’ingresso del nuovo vescovo. Don Mosciatti sarà ordinato nelle prossime settimane con conseguente ingresso ufficiale nella sua nuova Diocesi in Romagna entro fine luglio.

"Siamo molto contenti per don Giovanni e per la Diocesi che andrà a servire come pastore - spiega il Segretario generale della Cei, Stefano Russo -. Siamo un pò dispiaciuti per la persona che perdiamo, per il suo spessore umano e per la sua missione pastorale portata avanti con grande dedizione in tutti questi anni".

"E' stata una vera sorpresa - il commento di don Giovanni Mosciatti -. Il Nunzio Tscherrig mi ha comunicato la decisione del Santo Padre e sono rimasto letteralmente senza parole. Obbedisco, questo mi sento di dire perché facendolo ho sempre visto, in passato, la grazia di Dio. Il Papa desidera che si stia fra la gente - ha concluso - e questo è stato sempre il mio agire a Sassoferrato e ovunque sia stato inviato come parroco".