Nutrie, il piano di controllo In campo 47 ’cacciatori’

Il Circondario imolese rinnova l’accordo con la Città Metropolitana. I coadiutori hanno il compito di limitare la proliferazione del diffuso roditore

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Ci sono 47 persone, tecnicamente battezzate coadiutori, debitamente formate e abilitate, pronte a imbracciare un’arma per arginare il proliferare delle nutrie. Il grosso roditore, infatti, è un’autentica minaccia per l’equilibrio idrogeologico del territorio, capace com’è di scavare tane negli argini di fiumi, torrenti e canali natutali e di bonifica, indebolendone la struttura protettiva e contribuendo così ad aumentare il rischio di alluvioni e esondazioni. Ragion per cui, il Nuovo Circondario Imolese ha approvato uno schema di accordo con la Città Metropolitana, rinnovando di fatto una convenzione la cui prima stesura risale al 2017. Nel dettaglio, a Borgo Tossignano ci sono 4 coadiutori, a Casalfiumanese 3, uno a Castel del Rio e uno a Castel Guelfo, 5 a Castel San Pietro Terme, quattro a Dozza, undici a Imola, dieci a Medicina e otto a Mordano. Il piano di controllo è attivo comunque in tutto il territorio della Città Metropolitana, dal momento che le nutrie popolano quasi indisturbate l’intera pianura e gli appennini.

Motivando la decisione, la giunta del Circondario Imolese mette nero su bianco che "lo scavo di gallerie utilizzabili come siti di riproduzione dalla nutria, così come per altre specie quali volpi, tassi ed istrici, ha provocato la progressiva erosione di molte arginature pensili, con rilevanti conseguenti rischi idraulici, potenzialmente in grado, fra l’altro, di mettere in serio pericolo l’incolumità di cose e persone", Imoltre, aggiunge il Circondario, "l’elevata presenza di questa specie alloctona ha un carattere invasivo e rappresenta inoltre una minaccia per la conservazione della biodiversità delle biocenosi locali e può pregiudicare lo stato di conservazione di specie faunistiche autoctone o di intere comunità biotiche, tant’è che l’Iucn (International Union for Conservation of Nature) l’ha inserita tra le 100 specie esotiche a maggiore minaccia per la biodiversità a scala globale; le nutrie, quali roditori erbivori, producono inoltre una elevata quantità di danni alle coltivazioni agricole".

Tra gli altri ‘difetti’ del Myocastor coypus, ovvero della nutria, c’è anche la potenziale capacità di essere un vettore di agenti patogeni pericolosi per l’uomo. "La sua diffusione sul territorio necessita di un’attività di prelievo ed abbattimento continuativo da parte degli enti locali", sottolinea l’ente locale sovracomunale. L’eliminazione dei roditori potrà avvenire mediante l’utilizzo di gabbie-trappola (l’abbattimento avverrà subito dopo in maniera indolore) oppure con armi da fuoco, imbracciate dagli agenti di Polizia locale e dai coadiutori.