Meno di un mese di tempo a disposizione dei privati per sistemare gli argini fluviali di loro competenza e farsi trovare pronti per l’autunno. E obbligo di ripristino degli eventuali danni causati dalla presenza di tane di animali con relativa segnalazione alla Protezione civile regionale e a quella comunale. Chi non lo fa, rischia una multa fino a 500 euro. È quanto prevede l’ordinanza firmata dal sindaco Marco Panieri in vista del ritorno delle piogge. Il provvedimento del primo cittadino prende chiaramente le mosse da quanto accaduto con l’alluvione dello scorso maggio che, nel solo territorio comunale, ha portato all’evacuazione di oltre 300 persone residenti nelle aree vicine al corso dei fiumi Santerno e Sillaro.
A seguito di quell’ondata di maltempo, a metà giugno è stato infatti definito, a seguito di alcuni sopralluoghi, il perimetro delle zone in frana e di quelle in cui si sono verificati "problemi di rotture sia di argini pubblici che privati per cui in fase emergenziale è stato necessario procedere con l’evacuazione della popolazione esposta a rischio al fine di tutelarne l’incolumità", si ricorda nell’ordinanza.
E siccome "la vulnerabilità del territorio è spesso aggravata dalla inadeguata gestione e dalla scarsa o assente manutenzione dei tratti arginali", recita sempre il provvedimento, "con l’avvicinarsi della stagione autunnale e invernale e le relative previsioni di pioggia, occorre assicurare lo sfalcio e i ripristini ove necessario dei tratti arginali per prevenire i rischi" di cui sopra.
Del resto, gli argini sono un "elemento di prevenzione strutturale fondamentale ai fini della gestione del rischio idraulico del territorio, e di conseguenza della garanzia della sicurezza della cittadinanza tutta", sottolinea Panieri nella sua ordinanza. E ce sono alcuni di proprietà privata sui quali "gli enti pubblici non possono intervenire, salvo potere sostitutivo in caso di inadempienza con spese a carico del privato stesso".
Insomma, dopo i lavori di pulizia e ripristino che hanno caratterizzato le scorse settimane, il Comune sente evidentemente di aver fatto la propria parte. E ora chiede ai privati di seguire l’esempio. In particolare, entro ottobre il Municipio vuole lo sfalcio della vegetazione arginale e golenale in corrispondenza di sponde e argini fluviali; la segnalazione di eventuali tane di animali scavate negli argini; il ripristino degli eventuali tratti arginali danneggiati dalle tane suddette, al fine di "dare compimento agli interventi strutturali" di riduzione del rischio idraulico.
"Fa sorridere questa ordinanza del sindaco dove si delega il proprio operato ai cittadini – è il commento del consigliere comunale della Lega, Simone Carapia –. Peccato però che i cittadini non prendano l’indennità o parte di essa che a gennaio 2024 aumenterà fino a 6.210 euro lordi. Questi provvedimenti di facciata sono grotteschi e rasentano il ridicolo. Il Comune faccia prima il suo, come esempio per tutti; e poi pensi ai privati. Della serie: predicare bene e razzolare peggio".