"Imola, salme 'abbandonate' in obitorio"

La denuncia dell’ex consigliere Tedaldi. L’Ausl si scusa con i parenti: "Problemi dovuti a un picco di decessi"

L’ingresso della camera mortuaria di Imola, durante un funerale, in un’immagine d’archivio

L’ingresso della camera mortuaria di Imola, durante un funerale

Imola, 9 gennaio 2020 - L’ultimo saluto. Se già non fosse abbastanza doloroso dire ‘ciao’ ai propri cari nel giorno del funerale. Se non fosse così triste vederli andar via in una bara. Scoppia la polemica sulla camera ardente cittadina. Nella struttura di viale Amendola, nei giorni immediatamente successivi alle feste, si sarebbe creato "un esubero di morti, tale da creare grandissimi disagi sia ai parenti che agli operatori delle pompe funebri". Così sostiene almeno Antonio Tedaldi, ex consigliere comunale di Mordano, che proprio in questi giorni ha avuto un lutto in famiglia.  

«E’ dal 6 gennaio che frequento la camera mortuaria – spiega – e in questi giorni ho visto fino a 4 salme, apparentemente abbandonate negli spazi comuni". Si tratta di una sala d’aspetto e di un corridoio, dove normalmente i parenti attendono prima di salutare i loro cari trapassati. "In particolare – prosegue Tedaldi –, una signora defunta è rimasta molte ore su una lettiga di metallo in sala d’aspetto, senza neanche un velo a coprirla".

A questo proposito la stessa Ausl spiega che "dall’inizio dell’anno fino al 7 gennaio c’è stato un numero elevato di decessi (in totale 27). Ciò ha comportato una serie di difficoltà in rapporto agli spazi disponibili. Per questo motivo, ci scusiamo con chi ha dovuto affrontare questa situazione; ma vogliamo sottolineare che gli operatori addetti hanno lavorato con il massimo rispetto e le attenzioni necessarie attenuando per quanto possibile i disagi".

Per quanto riguarda la salma lasciata esposta, l’azienda sanitaria precisa: "Ci preme sottolineare che era in attesa del feretro proveniente da un’altra città, per questo collocata temporaneamente sulla lettiga per essere visitata dai parenti e poi trasferita nella sala vestizione".

Per l’ex consigliere di Mordano si "uno schiaffo in faccia alla dignità dei defunti, ma anche a quella degli stessi parenti. La situazione è indecorosa e insostenibile, anche per gli stessi operatori delle pompe funebri, costretti a lavorare in condizioni disumane".

Si è espresso sull’argomento anche Simone Carapia, candidato per la Lega al Consiglio Regionale. "Chi ha responsabilità per la gestione della camera mortuaria è consapevole delle condizioni in cui versa la struttura e del dolore che certi comportamenti arrecano ai parenti dei defunti? Queste scene – aggiunge – da paese del terzo mondo non devono mai più vedersi a Imola e nei comuni del circondario dove situazioni simili mi sono state testimoniate". A questo proposito l’Usl afferma di aver "effettuato uno studio di fattibilità per l’edificazione di una nuova camera mortuaria, con la costruzione di una nuova palazzina di circa 500mq e con parcheggio annesso dal costo di circa 1 milione e 500mila euro".

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