Oggi si torna in aula: "Finalmente ripartiamo"

Rientrano in classe seimila studenti. L’analisi della preside dell’Ic7: "Preoccupati per i ragazzi di terza media che dovranno fare l’esame"

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di Gabriele Tassi

L’esame. Quello del ritorno a scuola, una prova del nove mentre si abbassa giorno dopo giorno la nube dei contagi. E quello di fine anno, per i ragazzi delle medie e delle superiori. Un rientro fra i banchi a metà oggi, un giorno in chiaroscuro in cui non si sono arrestati i timori per gli studenti più grandi (dalla seconda media, compresa, in avanti), ancora costretti a casa dietro lo schermo di un pc. "A fine anno, le terze, si troveranno ad affrontare il primo esame di stato della loro vita, siamo molto preoccupati – spiega la preside dell’Istituto comprensivo 7 (le Orsini), Rossana Neri –. Per quanto l’impegno in didattica a distanza ci sia, sia da parte loro che da parte dei docenti, la sensazione è che l’assenza da scuola rischi in qualche modo di danneggiarli".

Circa settemila alunni, dalla scuola dell’infanzia fino appunto alla prima media, oggi varcheranno la sogli degli istituti imolesi alla prima campanella.

"E noi non abbasseremo la guardia – precisa la dirigente scolastica delle Orsini –, mantenendo tutti i protocolli di sicurezza fino a ora adottati: dal sitanziamento fra i banchi superiore al metro e trenta, alle mascherine ffp2 (ad alta protezione) per il personale scolastico". Un rientro alleggerito un po’ dalle vaccinazioni e un po’ dallo screening tramite tamponi molecolari effettuato dall’Ausl partite a fine marzo, e ultimato in questi giorni rivolta a studenti e personale scolastico del circondario che avevano presentato un maggior numero di situazioni di contagio. "Circa 1.460 i test eseguiti – ben oltre le aspettative dell’Ausl sull’adesione volontaria –, con positività per appena una ventina di studenti" precisa l’Azienda sanitaria. Una strategia ritenuta "importante – da parte dell’Igiene pubblica – per riammettere a scuola una popolazione scolastica il più possibile ‘Covid free’".

Il rientro di oggi dovrà fare i conti anche che una nuova ordinanza regionale. Per esempio: la quarantena dei contatti stretti si conclude (se il tampone è negativo) al 14esimo giorno dopo l’ultimo contatto con un malato. Oppure, Gli alunni della classe sono considerati tutti contatti stretti. I docenti, invece, se hanno rispettato le misure anti-covid, non sono individuati come contatti stretti ma dovranno effettuare immediatamente un test molecolare di screening e, in attesa dell’esito dell’analisi, potranno andare al lavoro senza però avere contatti con la classe.

Nonostante le incognite sul rientro dei ragazzi piùà grandi la preside Neri si dice: "Soddisfatta, si è data nuovamente la priorità alla scuola. Era importante che almeno i più piccoli potessero tornare fra le mura degli istituti, è soprattutto nell’infanzia, attravero l’esperienza diretta, che si mettono le basi per l’apprendimento". Nonostante con la Dad siano stati fatti tanti passi avanti: "Lezioni in diretta e a gruppi di pochi studenti, video-laboratori registrati per la scuola dell’infanzia. Molte di queste cose richiedono la collaborazione dei genitori, i quali non sono sempre disponibili – conclude la dirigente –. Per i più grandi invece, mi auguro che, appena possa esserci uno spiraglio venga nuovamente garantito ai ragazzi il loro sacrosanto percorso di formazione".