Omicidio a Castel del Rio, il 16enne resta in carcere

Convalidato il fermo dell'assassino reo confesso di Fabio Cappai. E via all'autopsia: il medico legale deve accertare quanti fedenti del coltello con la lama da 9 centimetri sono stati letali

Fabio Cappai è morto a 23 anni

Fabio Cappai è morto a 23 anni

Bologna, 19 luglio 2022 - Si aprono le porte del carcere per il 16enne accusato di aver ucciso venerdì notte a Castel del Rio Fabio Cappai, il giovane accoltellato vicino al centro sportivo. Così ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Anna Filocamo, che in mattinata ha convalidato il fermo del minore, disponendo nei suoi confronti la misura cautelare della custodia in carcere nell'istituto minorile del Pratello, a Bologna. Fino a oggi il 16enne si trovava in una stanza dell’Istituto di prima accoglienza della struttura nel centro del capoluogo emliano. Accolta, quindi, la richiesta avanzata questa mattina dalla Procura dei minori di Bologna durante l'udienza di convalida del fermo. Respinte, invece, le richieste del legale del 16enne, Alberto Padovani, che aveva chiesto per il suo assistito una misura più lieve, come il collocamento in comunità o gli arresti domiciliari.

Parlando con i cronisti al termine dell'udienza, Padovani ha spiegato che il giovane "ha risposto a tutte le domande del giudice, arricchendo il racconto di nuovi particolari", aggiungendo però di "non voler entrare nel merito, perché le indagini sono ancora in corso". 

Omicidio Castel del Rio: oggi l'autopsia

E' iniziata invece alle 12 l'autopsia sulla salma della vittima, Fabio Cappai. Questa mattina il procuratore dei Minori Silvia Marzocchi ha incaricato il medico legale Arianna Giorgetti di accertare la causa della morte, quante e quali coltellate sono risultate letali sul corpo del ragazzo. 

Il minorenne, residente in un Comune toscano, dopo essere stato chiamato in caserma venerdì notte  per essere sentito dai carabinieri, ha parlato. Ha confessato in lacrime di aver colpito Fabio, al culmine di un’aggressione a quanto pare nata all’interno di un bar. E ha detto di aver buttato il coltello, con la lama di 9 centimetri, in un fosso in località Valsalva, dove è stato poi ritrovato dagli inquirenti. Incensurato, fino a quel momento senza macchia, nessun carico pendente, nè indagini a carico, è ora seguito costantemente da uno psicologo. 

L’indagine della Procura minorile non è però finita: oltre all’autore materiale, reo confesso, ora è caccia a presunti corresponsabili e a tutti coloro che avrebbero avuto un ruolo importante nella rissa. Secondo indiscrezioni, sarebbero almeno due i giovani nel mirino.