ENRICO AGNESSI
Cronaca

Ondate di calore sos, alberi, fontane e tavoli: la città reagisce. “Ecco le nuove soluzioni”

Ecco il primo via libera al progetto finanziato dalla Città metropolitana. Isole verdi anti afa in punti strategici mappati durante laboratori condivisi

Ondate di calore: ecco le soluzioni per cercare di sopravvivere in città

Ondate di calore: ecco le soluzioni per cercare di sopravvivere in città

Imola, 1 luglio 2025 – Cinque alberi da piantare tra piazza Gramsci e giardino Barnabè (piazzale Michelangelo); due nuove fontanelle vicino alla Rocca sforzesca, una in piazza Medaglie d’Oro e un’altra in piazzale Leonardo da Vinci; due tavoli da pic-nic in arrivo sempre nell’area verde di piazzale Michelangelo.

Il tutto per cercare di rendere la città un po’ più vivibile (nei limiti del possibile) per quanti devono attraversarla durante le ondate di calore tipo quella di questi giorni.

Primo via libera della Giunta al progetto, redatto dalla cooperativa Villaggio Globale per conto della Città metropolitana di Bologna che si farà carico dei 37.500 euro, dal titolo ‘Interventi e arredi del piano d’azione per spazi pubblici a prova di caldo estremo a Imola’.

L’iniziativa, che rappresenta evidentemente solo un piccolo passo di fronte a un problema arrivato ormai ad assumere i contorni dell’emergenza, fa parte del progetto Cool Noons, nato appunto per “realizzare azioni e iniziative volte al miglioramento dell’adattamento ai cambiamenti climatici nelle aree urbane del Mediterraneo, sempre più colpite dalle ondate di caldo dei mesi estivi nelle città, prioritariamente attraverso soluzioni basate sulla natura”, spiegano dalla Giunta.

Il progetto è coordinato da Avitem - Agenzia di sviluppo delle Città del Mediterraneo con sede a Marsiglia (Francia) e vede la partecipazione di Università di Coimbra (Portogallo), Dura Agenzia di Sviluppo di Dubrovnik (Croazia), Rebus Agenzia di Sviluppo (Albania), Città metropolitana di Bologna, IF Imola Faenza società di promozione turistica, città di Lisbona (Portogallo), American College of Greece (Grecia), città di Budva (Montenegro).

Tra settembre e ottobre 2024, Comune e Città metropolitana hanno organizzato un ciclo di “passeggiate esplorative e laboratori partecipati sullo spazio pubblico per ripensare la città col clima che cambia – ricostruiscono dalla Giunta – con l’obiettivo di produrre un documento di indirizzi per una città più fresca e vivibile”.

A inizio aprile è stato presentato ai partecipanti ai laboratori il documento di indirizzi redatto e nel quale “è stato riassunto il lavoro di mappatura e lettura di alcuni spazi pubblici della città in ottica di adattamento alle ondate di calore e ipotizzate azioni per farne fronte – ricordano sempre dal Municipio –, adatte sia per chi abita la città, sia per chi ne visita il ricco patrimonio storico-culturale e turistico”.

E si arriva così al disco verde di questi giorni, con la Giunta che nella sua delibera ricorda come il cambiamento climatico stia “determinando impatti ambientali che si possono osservare sempre più spesso nelle città e nei territori”. Negli ultimi anni, sottolineano ancora dal Comune, “si è assistito a frequenti innalzamenti delle temperature con vere e proprie ondate di calore che hanno reso difficoltosa la fruizione delle città ed in particolare dei centri storici da parte di cittadini e visitatori”.

E siccome in città, “a causa della conformazione e della quantità degli edifici, le ondate di calore estremo espongono la popolazione a grandi rischi di tipo sanitario e a danni di tipo economico e sociale”, ecco spiegata la necessità di correre ai ripari. Il Comune, da parte sua, si dice “impegnato da tempo nelle attività di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico attraverso azioni e progetti – concludono dal Municipio – anche volti a sensibilizzare la collettività sul tema”.