Orologio comune Imola, pronto a rimettersi in moto

Ok della Soprintendenza. Lavori affidati agli specialisti genovesi

L'orologio nel centro storico

L'orologio nel centro storico

Imola, 11 ottobre 2019 - L'orologio del Municipio, simbolo della città, è destinato a rimettersi in moto molto presto. Dopo aver incassato il necessario nulla osta dalla Soprintendenza, ieri il Comune ne ha affidato la riparazione alla ditta genovese che già in passato aveva esaminato ai raggi X i quadranti più celebri della città. Il costo dell’operazione è di 11.475 euro più Iva. 

Fermo da oltre due anni, l’orologio ha iniziato a fare i capricci a seguito dei lunghi lavori per il consolidamento delle porzioni del Palazzo Comunale sopra i voltoni delle vie Emilia e Mazzini. Durante un sopralluogo di inizio dicembre 2018, erano infatti emerse problematiche tecniche relative ai meccanismi che muovono gli ingranaggi dei quadranti.

Come accennato, il controllo dello scorso anno era stato portato avanti proprio da Giorgio Trebino, titolare dell’omonima ditta di Uscio (Genova), specializzata a livello internazionale, che vanta un’esperienza ultracentenaria nel settore. Azienda che, dopo aver valutato l’ipotesi di inserire un nuovo sistema di movimentazione elettrica dei quadranti perché gli ingranaggi di trasmissione del movimento, quelli originali del 1838, non erano più idonei, ha fatto avere un preventivo al Comune.

Anche se e non si conoscono ancora i tempi necessari per finire i lavori, la rimessa in moto di uno dei simboli della città (per il cui stop la sindaca Manuela Sangiorgi aveva nei giorni scorsi incolpato Area Blu, che però almeno in questa vicenda pare avere un ruolo decisamente marginale) si avvicina. Costruito quasi due secoli fa dai fratelli Domenico e Stanislao Cavina da Civitella di Romagna, l’Orologio è un dono alla città del francese Francesco Guichard, un ufficiale venuto al seguito di Napoleone e rimasto poi a vivere a Imola.

I meccanismi e ingranaggi che costituivano il motore originale, quello appunto del 1838, sono stati sostituiti una prima volta dal Comune nel 1976, con un «nuovo e moderno orologio elettronico realizzato dalla ditta Melloncelli di Sermide (Mantova)», scrive Ivano Cervellati sulla rivista Pagine, dove ricostruisce con grande precisione e accuratezza la storia dello del quadrante scrutato ogni giorno da centinaia di imolesi. Nel 2002, infine, il motore è stato sostituito con un nuovo dispositivo automatico della ditta Trebino. Come spiegato in passato dal Comune, per rimettere in funzione l’Orologio sono necessari diversi interventi, tra cui la realizzazione di una nuova staffa di sostegno all’asta che invia il movimento dall’orologio elettronico automatico agli ingranaggi delle lancette del quadrante su via Mazzini e una completa pulizia, con tanto di revisione generale (già compiuta), di tutti i meccanismi dei quadranti dell’orologio.