Osteria Grande calcio Festa per i 40 anni

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Un fiume di ricordi e aneddoti a distanza di più di 40 anni da quella pazza idea di realizzare un campo e uno spogliatoio in mezzo a un prato, con poca erba ma in compenso zeppo di sassi ("tanti, anche troppi da tirar su uno a uno"). I ragazzi del ’78 si sono ritrovati lunedì sera alla Bocciofila di Osteria Grande per brindare alla nascita del campo di calcio che ha dato poi il ’là’ alla creazione di una società, l’AC Osteria Grande, che è oggi una realtà tra le più importanti del territorio.

Il 1978 è l’anno in cui una manciata di giovani della frazione, tutti poco più che ventenni, hanno posato quella che in gergo si definisce la prima pietra, anche se in realtà, sorride Maurizio Graldi che si fa portavoce anche degli altri 5 amici, "più che posarle, le pietre andavano tolte. Quel prato era pieno, ci tiravamo su le maniche e le raccoglievamo una a una, poi le portavamo via con la carriola". Un lavoro sfiancante, e così ai ventenni venne un’idea. "Mettemmo ‘sotto’ i bambini più piccoli, erano orgogliosi di dare una mano a noi ‘grandi’". Ripulito il campo, per fare il terreno di gioco occorreva però piantare l’erba.

"E lì nacque uno dei mille litigi con l’allora sindaco Odorici. Lui ci dava una mano facendoci arrivare il materiale come la calce per mettere su lo spogliatoio, ma voleva gli riferissimo tutto. Così quando gli mandai da pagare 500mila lire per la semina, si infuriò: ‘Perché non me l’avete detto? E io adesso come li tiro fuori?’, ci disse arrabbiato. Poi però il modo di tirarli fuori lo trovò", sorride, complice con gli amici di oggi e di allora. Gli aneddoti ritornati a galla nella festa con cena sono davvero infiniti. Come quelli legati alle maglie da calcio dell’Osteria Grande che era ormai pronta a disputare, 4 anni dopo, nel 1982, la sua prima partita ufficiale in terza categoria. "Io tenevo per la Juve, Marco (Bergami; ndr), per l’Inter, così decidemmo che l’Osteria avrebbe avuto la maglia bianca e azzurra. Non avevamo i soldi, allora andai a batter cassa da mio papà che teneva per il Torino e ci disse: ‘Le pago io, ma solo se le fate fare granata’. Ci dovemmo arrendere". Quella storica prima partita si giocò proprio in maglia granata, e il 26 settembre del 1982 iniziò con una sconfitta per 1-0 con il Pontevecchio la splendida storia di una società che dopo, di vittorie, ne ha conquistate tantissime. Tutte in maglia bianco-azzurra, chiaramente.

Claudio Bolognesi