Parcheggi e ingressi: il piano di ’accoglienza’

Concerto del Komandante, il punto di primo intervento sanitario verrà allestito allo stadio Galli. Protezione civile ai due ingressi del circuito

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di Enrico Agnessi

Un punto di primo intervento sanitario, gestito dall’equipe medica e infermieristica del 118, allestito allo stadio Romeo Galli. Due postazioni della Protezione civile, sostanzialmente in corrispondenza degli ingressi viale Dante e Rivazza (via dei Colli). E ancora: oltre 40 aree di parcheggio destinate alle auto e una più periferica riservata esclusivamente ai bus. Prende forma il piano di accoglienza per il popolo di Vasco Rossi. È tutto messo nero su bianco nella mappa dell’ufficio Informazione accoglienza turistica del Comune, che mette in evidenza anche i servizi per i disabili, le farmacie di turno e i numeri di emergenza.

I quasi 90mila spettatori che arriveranno in città su rotaia e su gomma sabato 28 maggio verranno invitati a seguire due percorsi distinti a partire dalla stazione. Il primo prevede l’attraversamento del centro storico e arriva appunto, dopo aver superato il sottopassaggio, fino in via Malsicura, dove ci sarà l’ingresso di quanti hanno un biglietto per la zona paddock. L’altro, destinato a un numero di persone complessivamente inferiore, si snoda invece lungo le vie Galvani e della Resistenza fino ad approdare a via dei Colli, punto di accesso all’area del concerto di quanti avranno un biglietto per la collina della Rivazza.

Un’organizzazione che, senza scomodare i tempi dell’Heineken Jammin’ Festival, ricorda ovviamente molto da vicino quella messa in piedi, nell’estate del 2017, per lo show dei Guns N’ Roses. E che diverge in alcuni punti rispetto a quella messa in campo, poco più di un mese fa, per il Gran premio di Formula 1. A differenza di aprile, stavolta l’area della Tosa non è interessata dall’evento, se non per i parcheggi presenti in zona che verranno chiaramente sfruttati anche per il concerto.

In questa occasione, le difficoltà maggiori stanno nel convogliare un numero di persone più alto di quello visto per il ritorno in città del Circus (le 80mila presenze nel singolo giorno non vennero raggiunte nemmeno per la gara della domenica) in soli due punti di accesso, per poi riunirle tutte nella zona Est dell’Autodromo. E soprattutto, farle uscire da lì al buio in piena sicurezza e, per quanto possibile, in un lasso di tempo ragionevole.

È questa la sfida più grande per il circuito e per il sistema città nel suo complesso. Una sfida vinta in passato (solo per restare in epoca recente, prima dei Guns N’ Roses ci furono nel 2015 gli ACDC) non senza fatica. E che Imola vuole vincere anche stavolta per confermarsi, oggi e nel futuro, una realtà in grado di competere – a dispetto delle dimensioni territoriali limitate – con le altri grandi capitali della musica.