"Imola, parcheggi a sbarre in funzione 24 ore su 24"

La proposta di Area Blu: "Così migliora il servizio e si combatte l’evasione"

Imola, il parcheggio a sbarre di via Aspromonte (foto Isolapress)

Imola, il parcheggio a sbarre di via Aspromonte (foto Isolapress)

Imola (Bologna), 18 luglio 2019 – Far funzionare i parcheggi a sbarre 24 ore su 24, in modo da «migliorare il servizio di gestione», «evitare l’evasione che l’attuale modalità operativa genera» e «avere un monitoraggio costante e maggiormente efficiente dell’occupazione» delle aree di sosta in questione. E’ quanto prevede un progetto di Area Blu per i cinque parcheggi di questo tipo presenti in centro storico. Si tratta, come noto, di aree ‘attive’ per ora da mattina a sera. E che mettono a disposizione complessivamente 834 posti auto, così suddivisi: 266 nel Centro città (ex Aspromonte), 212 all’Ortomercato (ex Mercato ortofrutticolo), 123 al Guerrazzi, 109 al ‘Ragazzi del ‘99’ e 124 alla palestra Cavina.

Va detto che, almeno per il momento, il piano di Area Blu non pare destinato ad aumentare il numero di ore in cui la sosta si paga, vale a dire dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15 a 19 dei giorni feriali (proprio come per le altre strisce blu sparse in giro per la città). Il maggiore incasso sarebbe invece garantito dal far pagare il conto agli automobilisti che oggi aspettano scocchi l’ora X, solitamente dopo le 20, quando le sbarre si alzano e dunque si può lasciare il parcheggio senza l’obbligo di dover inserire la ricevuta di pagamento nella macchinetta all’uscita. Il progetto «prevede, oltre all’adeguamento infrastrutturale dell’attuale centrale citofonica, l’attivazione di una centrale operativa – si legge nei documenti di Area Blu – che sia in grado di fornire assistenza all’utenza negli orari notturni e durante i giorni festivi».

Nel frattempo, parcheggi a sbarre a parte, i vertici della società in house controllata all’89% dal Comune dovranno presto fare i conti con la richiesta della Giunta di contenere i costi di funzionamento della stessa Spa. Così stabilisce infatti una delibera che passerà presto al vaglio del Consiglio comunale. Un atto di indirizzo nel quale si invita Area Blu a «conferire incarichi a titolo oneroso» solo a professionisti non in pensione e a «non trattenere in servizio» il personale che avrebbe invece i requisiti per andarci, in pensione.

E ancora, le raccomandazioni del Comune alla società in house sono quelle di «attribuire premi e incentivi al personale correlati agli obiettivi raggiunti e al risultato di bilancio»; «non adottare provvedimenti di aumento del livello di inquadramento contrattuale del personale per lo svolgimento delle medesime funzioni e attività»; «non applicare aumenti retributivi o corrispondere nuove o maggiori indennità (…) se non a seguito di una motivata valutazione complessiva di natura organizzativa»; e «limitare l’uso del lavoro straordinario per fronteggiare non previste situazioni di criticità o picchi di attività». Infine, sempre secondo quanto prevede la delibera, Area Blu dovrà «prestare particolare attenzione» ad alcun spese particolari quali quelle per «convegni, relazioni pubbliche, mostre, pubblicità e rappresentanza; attività di formazione; missioni e trasferte dell’organo amministrativo e del personale; spese per studi e incarichi di consulenza».