REDAZIONE IMOLA

Parrocchie green, pannelli fotovoltaici su tetti e strutture

La Diocesi di Imola aderisce alla Comunità energetica rinnovabile per installare pannelli fotovoltaici sulle chiese, promuovendo la sostenibilità e la partecipazione comunitaria.

Parrocchie green, pannelli fotovoltaici su tetti e strutture

Il vescovo Giovanni Mosciatti ha annunciato l’impegno ambientale della Diocesi

Pannelli fotovoltaici arriveranno presto sui tetti di parrocchie e strutture ecclesiali per produrre energia pulita.

La Diocesi di Imola entra nella ‘Comunità energetica rinnovabile ecologia integrale’, costituita dalla Diocesi di Faenza e da altri enti ecclesiastici. Si tratta, sottolinea il vescovo Giovanni Mosciatti, di un primo passo che vuole essere "un segno tangibile di un percorso di discernimento, approfondimenti e incontri fatti all’interno dell’Ufficio Pastorale Lavoro e Ambiente, nato con l’obiettivo di attuare le indicazioni della Settimana sociale dei Cattolici di Taranto del 2021 che metteva l’ambiente e l’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco al centro".

In una società sempre più individualistica, piena di conflitti e divisioni, "crediamo fortemente che rimettersi insieme, condividere un percorso – aggiunge il vescovo Mosciatti – e fare comunità sia urgente e necessario per la salute precaria della nostra società". E la Comunità energetica "va oltre, è un processo popolare, il cittadino diventa prosumer, cioè produttore e consumatore di energia".

Un modello che "favorisce una partecipazione attiva alla vita comunitaria, rafforza i legami sociali e promuove la giustizia energetica". L’energia che verrà prodotta con i pannelli fotovoltaici sui tetti di parrocchie e strutture ecclesiali, con il coinvolgimento di privati, aziende e comunità, non solo soddisferà il fabbisogno energetico, ma "contribuirà anche a ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e a combattere la povertà energetica".

L’equipe è al lavoro per delineare le regole operative della Cer, insieme ai tecnici si stanno individuando i siti di produzione e studiando la suddivisione del territorio e della rete elettrica in cabine primarie. In fase di elaborazione anche un piano industriale e di rientro degli investimenti.

"Adesso è tempo che tutte le parrocchie, le scuole, le associazioni e le famiglie della nostra diocesi partecipino attivamente a questo progetto – conclude il vescovo –. Siamo chiamati a vivere questa trasformazione non solo come un cambiamento tecnico, ma come un percorso di crescita spirituale e comunitaria. Ogni contributo, grande o piccolo, sarà prezioso per costruire insieme un futuro più giusto e sostenibile".