CronacaPatologie in crescita Disturbi alimentari, +155% in cinque anni "Sempre più casi gravi"
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ENRICO AGNESSI
Cronaca

Patologie in crescita Disturbi alimentari, +155% in cinque anni "Sempre più casi gravi"

Gli esperti dell’Ausl illustrano le cifre al consiglio comunale. La psicologa Filippi: "Impennata già prima della pandemia. Solo dal 2021 al 2022 c’è stato un incremento del 35 per cento".

Patologie in crescita  Disturbi alimentari,  +155% in cinque anni  "Sempre più casi gravi"
Patologie in crescita Disturbi alimentari, +155% in cinque anni "Sempre più casi gravi"

di Enrico Agnessi

Continua a crescere, anche nel circondario, il numero delle persone che soffrono di disturbi alimentari. In particolare tra le ragazze, spesso giovanissime, alle prese con anoressia e bulimia nervose o con il cosiddetto ‘Binge eating disorder’, disturbo da alimentazione incontrollata.

"C’è stato un incremento notevolissimo già prima del Covid – spiega Barbara Filippi, psicologa psicoterapeuta dell’unità operativa di Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza dell’Ausl, durante il Consiglio comunale convocato per fare il punto sul tema –. La percentuale di incremento negli ultimi cinque anni, dal 2018 al 2022, è stata del 155% per quanto riguarda gli accessi. Se prendiamo invece in considerazione i progetti di presa in carico integrata, una volta che è stata fatta la diagnosi, l’aumento registrato nello stesso periodo è del 107%. E del 35% solo tra il 2021 e il 2022. Nell’ultimo anno e mezzo, in particolare, ci siamo purtroppo trovati di fronte a situazioni non all’esordio o in una fase iniziale della malattia, ma già in condizioni di gravità".

I numeri assoluti, trattandosi di una realtà relativamente piccola come quella dell’Ausl di Imola, restano ancora nell’ordine di alcune decine. I dati forniti lo scorso mese di giugno dall’Azienda sanitaria in una commissione consiliare dedicata al tema registravano infatti 50 pazienti seguiti per disturbi del comportamento alimentare, con 15 nuovi casi nei primi cinque mesi del 2022. A loro è rivolto l’encomiabile lavoro dei professionisti dell’Ausl di Imola che costituiscono il gruppo multidisciplinare Disturbi del comportamento alimentare coordinato dalla psichiatra Annalisa Berti.

"Cerchiamo di tenere monitorati i dati per dare un senso al lavoro – sottolinea Berti –, ma ci piace pensare che dopo aver affinato competenze e formazione forse riusciamo a intercettare di più e meglio il disagio specifico di questa patologia".

A dimostrazione di quanto il tema sia ben presente nell’agenda politica cittadina, giovedì scorso è stato organizzato un Consiglio comunale dedicato in buona parte alla questione. L’occasione l’ha fornita la ‘Giornata nazionale del fiocchetto lilla’ celebrata il 15 marzo. Oltre ai professionisti dell’Ausl, che hanno tratteggiato un quadro epidemiologico dei disturbi del comportamento alimentare trattati sul territorio, della rete dei servizi aziendali e delle modalità di accesso, sono intervenuti Emilio Franzoni e Antonio Lannutti, rispettivamente presidente nonché fondatore di Fanep, e consigliere dell’associazione di volontariato.

"Fondamentale è lavorare insieme con il coinvolgimento delle famiglie, della scuola e delle associazioni presenti nel territorio", rimarca Roberto Visani, presidente del Consiglio comunale. "Prima si chiede aiuto, prima si consente alla rete di operare, meglio si riesce a gestire la patologia e a trascinare in questo percorso di cura e di speranza la famiglia intera", conclude Daniela Spadoni, assessora alle Politiche sociali.