
La denuncia della Uil: guardia giurata colpita a calci e pugni. Il coordinatore Rago: "Troppa libertà di muoversi per chi entra,. l’ufficio tecnico lavori a una diversa configurazione dei locali". .
Ennesima aggressione al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Scaletta. L’episodio, che ha coinvolto suo malgrado una guardia giurata in servizio, è accaduto nella tarda serata di sabato. Lo denuncia Giuseppe Rago (nella foto qui accanto), coordinatore confederale Uil Emilia Romagna, esprimendo la propria solidarietà al lavoratore. Secondo quanto ricostruito dal sindacalista, la guardia giurata è intervenuta per tentare di fermare una donna, in evidente stato di alterazione, che gli si è scagliata contro, colpendolo con pugni e calci e facendolo ricorrere alle cure degli stessi sanitari. La donna, oltre a colpire la guardia giurata, ha colpito anche una amica che la accompagnava.
"Non ci è dato sapere il motivo scatenante la reazione, ma è l’ennesima riprova che un lavoratore subisce aggressione in pronto soccorso – protesta Rago –. Continuiamo a ribadire che quell’ambiente è inidoneo a tutelare i lavoratori che lo presidiano, avendo troppi spazi open space di accesso e consentendo troppa libertà di accesso e uscita senza alcun tipo di controllo e tutela. La nostra è l’ennesima denuncia che arriva, per fortuna senza che sembra si riscontrino danni gravi al lavoratore coinvolto, e speriamo serva a evitare conseguenze peggiori. Nell’attesa – conclude il coordinatore locale della Uil – che gli studi da tempo avviati dalla direzione generale dell’Ausl, col supporto dell’ufficio tecnico, trovino immediata realizzazione nell’attuazione di una diversa configurazione dei locali e una maggiore protezione del personale".
Secondo gli ultimi dati diffusi nelle scorse settimane dall’Azienda sanitaria, sono oltre un centinaio gli operatori sanitari aggrediti a Imola nel 2024. Centonove, per la precisione, testimoni loro malgrado di un fenomeno purtroppo in costante crescita anche a queste latitudini. In quasi un caso su cinque si parla di aggressione fisica (19,3%), mentre quella verbale si riscontra nel 62,9% delle circostanze e nel 22,1% dei casi si tratta di danneggiamenti alle cose (ogni episodio può essere un mix dei tre). Per quanto riguarda il genere, vengono aggredite più le donne che gli uomini (78% dei casi contro 22%), mentre la categoria più colpita è quella degli infermieri (70%), che in questa ben poco lusinghiera classifica staccano i medici (12%) e gli operatori socio-sanitari (6%).
Venendo infine alla tipologia di aggressore, i responsabili sono quasi sempre pazienti (78% dei casi) o loro parenti (20,9%) e solo in pochissime circostanze un estraneo (1,1%).