Pd, Manca e Panieri in campo per Bonaccini

Senatore e sindaco sostengono la candidatura del governatore alla guida del partito. "È ora di ricostruire la fiducia con le persone"

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Tutto secondo i piani. L’annuncio della candidatura di Stefano Bonaccini alla segreteria nazionale del Pd è stato seguito, a livello locale, dal sostegno del sindaco Marco Panieri e del senatore Dem, Daniele Manca. Troppo forte, infatti, il rapporto di fiducia che lega da un lato l’ex primo cittadino e quello in carica e dall’altro l’attuale presidente della Regione. Impossibile, dunque, aspettarsi un epilogo diverso. Così come appare piuttosto scontato, a queste latitudini, l’esito di primarie che comunque potrebbero mettere un po’ di pepe nel partito con la candidatura (ancora da ufficializzare) di Elly Schlein.

Tornando ai pro-Bonaccini, va ricordato che il governatore ha aperto e chiuso la campagna elettorale del sindaco Panieri per le comunali del 2020. E in questi ultimi anni lo ha idealmente accompagnato più di chiunque altro in vari passaggi delicati, primo tra tutti quello della difficile trattativa che ha riportato la Formula 1 a Imola fino al 2025. Non a caso, nelle parole del primo cittadino, quella di Bonaccini è "una candidatura autorevole", in quanto riferita a una persona "consapevole delle sfide che il centrosinistra ha di fronte" e "giusta per tornare ad avere una visione di Pd e di Italia. Ripartiamo, con umiltà, dall’opposizione al governo – conclude il sindaco Panieri – per ricostruire la fiducia con le persone attraverso proposte chiare e scelte concrete".

Facilmente pronosticabile anche il sostegno di Manca. "La candidatura di Stefano è per il Pd una straordinaria opportunità – assicura il senatore –. Per evitare pericolose torsioni, per caratterizzare la sinistra in un partito plurale nel quale il contributo del cattolicesimo democratico, del socialismo, delle forze riformiste e liberali abbia piena cittadinanza, per preparare l’alternativa".

Nemmeno quotato dai bookmaker, tanto era nell’aria, anche l’appoggio della castellana Francesca Marchetti, consigliera regionale di quella maggioranza che sostiene proprio la Giunta guidata dal presidente Bonaccini.

"Stefano ha delineato una prospettiva per il nostro Pd e per il centrosinistra – è la lettura della Marchetti –, all’altezza degli occhi delle persone, fatto di amministratori, militanti, cittadini pronti a costruire insieme il futuro di una comunità politica".

Alla Schlein il compito di provare a ribaltare i pronostici. E ai suoi sostenitori quello di riaccendere il dibattito nel centrosinistra. Ma chi potrebbe appoggiare, a livello locale, il (complicato) tentativo di scalata dell’ex vicepresidente della Regione, attuale parlamentare eletta nelle file del Pd ma non ancora iscritta al partito? Difficile dirlo. Di sicuro, non Filippo Samachini, consigliere comunale di Imola Coraggiosa, schieramento nato attorno alla Schlein e rappresentato oggi in Giunta dall’assessora Elisa Spada. Samachini ha infatti già annunciato che non parteciperà alle primarie del Pd, augurando proprio alla Schlein di "riportare questo partito, sempre più atlantista in politica estera e oramai solo di centro ma con all’interno alcuni che avanzano idee progressiste, nell’alveo della sinistra".