
Dai tempi del ritorno del Circus sul Santerno al weekend che rischia di essere l’ultimo. L’assessora all’Autodromo: "Per il rinnovo si giochi di squadra, tutti devono sostenere l’evento". .
Dai Gran premi a porte chiuse del 2020 e 2021 ("Irreali ma romantici") all’appuntamento "diverso da tutti gli altri" di questo fine settimana, che rischia però di essere l’ultimo con la Formula 1. L’assessora Elena Penazzi traccia bilanci e prova a guardare al futuro con ottimismo. "Abbiamo voglia di crederci – avverte la titolare della delega all’Autodromo nella Giunta del sindaco Marco Panieri –. E intanto siamo pronti a vivere al massimo questa gara".
Assessora Penazzi, tra poco si torna in pista. Quali le sensazioni alla vigilia del weekend della Formula 1? "C’è grandissimo fermento, più degli anni scorsi. Si percepisce da tutto quello che mettiamo in campo: è visibile lo sforzo che amministrazione e Autodromo stanno facendo per rendere questo appuntamento il migliore possibile non solo a livello locale, ma soprattutto internazionale. Vogliamo che la Formula 1 veda un Gran premio del made in Italy e dell’Emilia-Romagna all’altezza di un campionato così ricco di gare. Se le altre sono belle, anche la nostra lo è. Dentro e fuori la pista. Ci sarà Kimi Antonelli, non è una cosa da poco avere un pilota che corre a 40 chilometri da casa sua…".
La sensazione è che sia una gara diversa dalle altre quattro che si sono corse da quando la F1 è tornata a Imola nel 2020. "Sì, è così. Ci saranno più attività, più cose da fare, più musica e più mostre. Più di tutto. Quella della Formula 1 sarà una presenza evidente lungo tutto l’asse che va dalla stazione al circuito. Quest’anno però stanno anche emergendo meglio le cose che facciamo, magari c’è anche una comunicazione migliore".
Com’è cambiata l’organizzazione della gara dal 2020 a oggi? "Sono tutte storie e sensazioni completamente diverse. I primi due erano Gran premi sospesi in quell’atmosfera irreale creata dal Covid, ma sono stati comunque belli e romantici. Poi è chiaro che dal 2022 le gare sono diventate qualcosa di diverso e strutturato: città e Autodromo sono cambiati in funzione della F1. Chi ospita un evento così, oggi, deve essere all’altezza di quello che avviene nel resto del mondo. Negli altri Paesi, la settimana del Gran premio è la più importante dell’anno. E se questo vale per le grandi capitali, figurarsi per una città di 70mila abitanti come la nostra".
Il rischio è che tra un anno sia tutto finito... "Non ci pensiamo. Abbiamo voglia di crederci e, nel frattempo, di vivere al massimo questo Gp. Non dimentichiamoci la grinta e la resilienza messa in campo nel 2020, quando nessuno credeva saremmo riusciti a tenerci la gara dopo quella prima edizione a porte chiuse. E invece ce l’abbiamo fatta, dimostrando una grande forza di volontà".
Quali carte può giocarsi Imola per sperare di rimanere, o magari di rientrare nel 2027, nel Circus? "Realizzare innanzitutto il miglior Gran premio possibile, a livello dei più importanti circuiti del mondo. Poi è chiaro che serve coesione nella squadra che si occupa del rinnovo del contratto: c’è bisogno che tutti gli attori confermino la volontà di sostenere economicamente l’evento".
Su cosa, invece, Imola può migliorare? Si parla sempre di ricettività e accoglienza dentro e fuori il circuito… "Si sta lavorando su entrambe. Imola ha a disposizione 1.500 camere: possiamo arrivare a 2-3mila, ma non è pensabile far dormire qui 200mila persone in tre giorni. Per quanto si potrà migliorare, una parte di pubblico andrà sempre fuori. L’accoglienza in Autodromo è già a ottimi livelli, quest’anno la Fan zone è ancora più grande con un nuova area vip affacciata sul circuito che piace molto alla Formula 1. In futuro, cercheremo di rendere le cose ancora più belle".