"Penso a una pausa pranzo lunga un giorno"

La ricetta anti-decreto di Orazio Galanti: "Nel fine settimana cucina aperta ininterrottamente fino alle 18, mettiamoci in gioco"

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di Gabriele Tassi

’L’arte di arrangiarsi’. Negli anni Cinquanta Luigi Zampa la condensò in un film. Protagonista, un Alberto Sordi, capace di camminare su un ideale precipizio senza mai cadere. La dote di restare in piedi nonostante le difficoltà del Covid è quella che ha spinto un ristoratore imolese a lanciarsi un una nuova avventura, l’orario ’prolungato’ fino alle 18. Parliamo di Orazio Galanti, dell’Hostaria 900, un ristorante a due passi dall’Autodromo che come tutti i sui colleghi si trova a dover chiuder baracca e burattini dopo pranzo, perdendo difatto il lavoro della cena. "Ho provato – racconta – a riattivare l’asporto, ma le richieste sono purtroppo pochissime, ora siamo giustamente in tanti a seguire quella strada, deve essercene un po’ per tutti, ma alla lunga sarà difficile proseguire così e a rimanere a galla".

Galanti nei mesi bui del lockdown era stato fra i primi a sperimentare la consegna dei pasti a domicilio. "Una scelta che mi aveva premiato – prosegue – ogni sera avevo in media praticamente una quindicina di ordinazioni, adesso saranno al massimo tre". Chiamiamolo spirito di sopravvivenza o intuizione da imprenditore, il ristoratore imolese, con anni e anni d’esperienza alle spalle questo weekend tenterà la fortuna, restando aperto dalle 12 alle sei di sera. Una sorta di orario ’prolungato’ per poter provare a strappare qualche numero in più in giornate dove davvero tutti i locali della città stanno stringendo la cinghia.

"Ho pensato a tutti gli addetti ai lavori dell’Autodromo, agli appassionati che fra oggi e domani verranno in città, anche solo per sentire il suggestivo rombo di qualche motore – prosegue –. Ma è un format che sto seriamente pensando di estendere anche ad altri fine settimana. Ci sono tanti professionisti che fanno turni di lavoro e orari strani, in primis medici e operatori sanitari, i veri eroi di quest’emergenza".

Un’idea, oltretutto, stando a quanto spiega Galanti, che per il titolare di un ristorante potrebbe abbattere molti costi. "In pratica si arriva già con le preparazioni pronte dalla mattina – spiega –, così da non dover riattivare l’intera cucina, ma solo una parte, per organizzare l’asporto". C’è poi il capitolo dipendenti: in questo periodo per tante attività è molto difficile riuscire a farli lavorare tutti: "Noi imprenditori abbiamo una responsabilità nei loro confronti, e allungando così tanto la pausa pranzo in questo weekend potranno recuperare un po’ di quei turni serali che ora sono costretti a saltare. Cercherò di fare la mia piccola ’rivoluzione’, una ’protesta silenziosa, non in piazza, ma lavorando più ore possibili, sempre nel rispetto delle regole".