Pesta e minaccia l’ex incinta Aguzzino finisce ai domiciliari

L’uomo, uno straniero di 43 anni, è stato arrestato per lesioni aggravate. Dopo le percosse la giovane, 31enne imolese, è finita al pronto soccorso

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Quella piccola casa diventata un nido d’amore. Un bimbo in arrivo e qualcuno a cui voler bene. Illusa, minacciata e poi picchiata dal compagno: la triste storia di un’imolese di 31 anni parte all’inizio del 2021. E’ gennaio quando la giovane comincia a intrattenere una relazione con un tunisino di 43 anni: passano i mesi e lei rimane incinta.

Il compagno prende le proprie responsabilità a due mani (o almeno glielo fa credere), e le dice di aver trovato una casa in cui poter andare a vivere insieme. E così i due fanno: in un primo momento fila tutto liscio, ma dopo poco, arriva, a carico di entrambi, una denuncia per l’occupazione "abusiva" dell’appartamento. Già, a quanto pare, la dimora trovata dal 43enne era di qualcun’altro, ma la ragazza dimostra di non essere a conoscenza della cosa.

L’episodio fa inevitabilmente incrinare la relazione, tant’è che di lì a poco la coppia si separa: lui torna a Lugo, comune di cui è originario, mentre lei torna a casa con i genitori. Il legame è però evidentemente molto forte: la coppia continua a vedersi, periodicamente, in uscite serali con amici tra il Ravennate e l’Imolese.

E’ proprio durante uno di questi ritrovi che succede l’irreparabile. Siamo a Castel Bolognese, lui ha alzato troppo il gomito, e, al culmine di una litigata, la picchia selvaggiamente, calci e pugni, anche al ventre. La 31enne imolese quindi scappa in direzione della stazione ferroviaria, dove viene inseguita dall’ex compagno. La paura continua: nell’impeto di rabbia, nei confronti della ragazza, arrivano pure diverse minacce di morte.

Minacce che si esauriscono, passata la sbornia, nelle scuse da parte del tunisino. "Avevo bevuto troppo", le avrebbe detto. La 31enne nel frattempo si è già recata al pronto soccorso: ha qualche ferita, ma fortunatamente nessuna conseguenza per il piccolo che porta in grembo. Così, la giovane, per un momento sceglie di lasciar correre. Ma poi, nei giorni seguenti, le minacce continuano: messaggini, telefonate e vocali tramite whatsapp. Non c’è tregua.

L’imolese, a quel punto, decide esasperata di rivolgersi alla polizia, raccontando quanto le era successo. E proprio gli uomini agli ordini del dirigente del commissariato, Luciano Di Prisco, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Bologna, Francesca Zavaglia. Per il 43enne sono scattati gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per lesioni personali e atti persecutori.

Gabriele Tassi