Piscina e palestra, opposizione scatenata

Morini (Prima Castello): "La chiusura genera problemi che potevano essere evitati". Bottiglieri (Fd’I): "Verifiche in ritardo: perché?"

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Divampa il fuoco della polemica sulla vicenda della piscina di Castel San Pietro, che ha visto prima la chiusura delle vasche, poi quella, pochi giorni fa, della palestra, con il gestore Sogese che non ha mancato via social di sottolineare il proprio disappunto per modalità e tempi della serrata. Nelle ultime ore a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato invece l’opposizione con i consiglieri di Prima Castello Luca Morini e Giovanni Bottiglieri.

"Nel mese in cui avremmo dovuto assistere al promesso inizio dei lavori per la rotatoria all’uscita dell’A14, assistiamo alla disastrosa completa chiusura della piscina comunale, in virtù di importanti problemi strutturali già arcinoti alla giunta e alla città da circa un decennio e rimasti tali negli anni", esordisce Morini. "La nostra opposizione dal 2019 a oggi – prosegue – ha continuamente sollecitato interventi decisivi per risolvere tutte le criticità strutturali del territorio in particolare per la piscina e per le scuole, offrendo anche soluzioni concrete nelle rarissime occasioni in cui c’è stato un reale percorso istituzionale partecipato nelle commissioni competenti. Abbiamo però trovato completa indisponibilità al dialogo da parte della maggioranza".

È certo, Morini, che "gli enormi disagi che ora vivono i lavoratori, gli atleti, le società e in generale per tutti i frequentatori della piscina e della palestra, sono tutti problemi che avrebbero potuto e dovuto essere evitati con una guida politica seria ed attenta. Castello deve diventare la città dello sport, e del benessere psicofisico, una città in cui si valorizzano le eccellenze locali e si offrono servizi per la qualità di vita ai cittadini. La realtà è invece che dopo un primo mandato Tinti già passato alla storia per immobilismo, la città ha vissuto un ulteriore triennio di promesse non mantenute e di mancate risposte".

Dura l’accusa anche da parte di Giovanni Bottiglieri, in quota Fd’I: "Abbiamo richiesto già da tempo, per fare le nostre valutazioni, tramite accesso agli atti, la perizia del perito ingegner Capitò, ma non ci è stata consegnata – scrive – Non riusciamo a capire con quale logica l’amministrazione abbia atteso proprio l’ultimo momento per svolgere queste verifiche quando vi era tutto il tempo per farle eseguire in modo tale, se non a svolgere per tempo i lavori, almeno da riuscire a bloccare per tempo le campagne d’iscrizione dei vari corsi di nuoto e della palestra. Il problema al tetto – tuona Bottiglieri – era noto già nel 2015 quando fu oggetto di lavori".

Claudio Bolognesi