Piscina Ruggi, il gestore lancia l’idea-ribaltone

Muscari (Geimsdue): "Bene la copertura della olimpionica nel 2024, ma è difficile immaginare due vasche coperte. Invertiamo le cose"

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di Enrico Agnessi

La riconoscenza non manca. E Geimsdue, gestore della piscina del PalaRuggi, l’ha espressa via social al Comune subito dopo l’ok al progetto di copertura della vasca scoperta con i 2,5 milioni del Pnrr, che si sommano ai 400mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola.

"Un sogno che si seguiva da tempo – è il messaggio –. Un futuro ricco di opportunità e nuovi progetti che finalmente potranno realizzarsi. Grazie al Comune per l’impeccabile lavoro svolto, al nostro sindaco Marco Panieri sempre in prima linea, alla società Imolanuoto che con i suoi traguardi a livello mondiale ha contribuito enormemente a mettere in luce la nostra città".

Ma esauriti i ringraziamenti di rito, all’indomani dell’annuncio (e anzi probabilmente anche da prima, visto che del progetto si parla ormai da oltre dieci anni), per Geimsdue è già tempo di guardare al 2024. Tra due estati, infatti, la copertura della piscina estiva di via Oriani, destinata a potenziare l’attività agonistica, sarà realtà. E dunque bisognerà interrogarsi sull’opportunità di avere due strutture analoghe una attaccata all’altra, proprio nel momento in cui la richiesta di un tuffo nella vasca all’aperto per combattere l’afa è ai suoi massimi storici. L’idea del gestore è così sul tavolo del Comune: perché, dopo i lavori, non ‘aprire’ la piscina oggi al coperto?

"La presenza di due vasche al chiuso è un qualcosa al quale abbiamo già iniziato a pensare – spiega Lorenzo Muscari, direttore di Geimsdue –. Come gestore, dal punto di vista economico, vado un po’ in crisi. È chiaro che, sul fronte energetico, coprire 50 metri con le attuali tecnologie potendo contare anche su pannelli fotovoltaici vuol dire risparmiare rispetto all’altra vasca, che al confronto è un colabrodo. Ma parliamo pur sempre della copertura di un impianto più grande, con relative bollette: rischiamo di non farcela". Da qui la proposta. "Cerchiamo di capire se è fattibile invertire le due situazioni – esorta Muscari –. È una cosa fattibile?".

Interrogativi da affrontare quanto prima, visto che dopo tanta attesa l’iter per i cantieri potrebbe essere più veloce del solito. "È chiaro che tutta l’operazione ce l’hanno in mano Comune e Area Blu – ricorda il direttore di Geimsdue –. Sono quindi loro che faranno un bando per progettazione e per l’affidamento dei lavori. È chiaro però che i tempi del Pnrr sono stretti: entro il 31 marzo 2023 va assegnato l’appalto, e nella mia testa la prossima estate sarà ancora con la piscina scoperta, per poi iniziare a coprirla a settembre. Il problema è capire se a giugno dell’anno successivo sarà già pronta per l’utilizzo, perché a quel punto è chiaro che dovremo affrontare il problema della mancanza di un’area scoperta".

Va detto che nei piani del Comune la ‘nuova’ struttura sarebbe accessibile tutto l’anno, ma di certo fare il bagno al coperto quando fuori c’è l’afa non è il massimo. Serve uno spazio aperto, come dimostrano le migliaia di imolesi che questa estate affollano lettini e sdraio in via Oriani.

"Quando si superano i 35 gradi la differenza si vede – conferma Muscari –. E l’idea di spostare tutta l’attività organizzata nella piscina coperta ha funzionato. Siamo soddisfatti, abbiamo ritrovato la nostra vecchia clientela con tanti giovani e famiglie".