Più capitane d’azienda: un’impresa su cinque è rosa

L’analisi della Camera di commercio: più del 10% ha alla guida under 35. Positivo anche il saldo delle ditte: 129 le chiusure, ma 141 le aperture

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L’impresa è donna, sempre di più: crescono le capitane d’azienda nel circondario e occupano fino al 20% del totale. Nel territorio dei dieci comuni infatti un’impresa su cinque – secondo i dati raccolti dalla Camera di Commercio nel 2021 – è a conduzione femminile. Siamo nell’ordine di oltre duemila aziende (2.229), che spaziano da settori di grande respiro come la ristorazione, la manifattura fino all’agricoltura. Positivo anche il saldo fra aperture e chiusure: 141 le nuove titolari di una partita iva nel 2021 contro le 129 che hanno deciso di chiudere i propri affari. Insomma c’è stata voglia di lanciarsi in un’avventura aziendale, nonostante l’incertezza collegata al Covid.

Ottimismo, almeno fino al 31 dicembre del 2021, che ha portato anche tante giovani leve nel campo dell’impresa. Oltre il 10% (un’azienda su nove, esattamente 198) è gestita da ragazze con meno di 35 anni. E’ un numero abbastanza simile quello che fotografa le imprenditirici straniere: 237, vale a dire, l’11% delle realtà attive nel territorio dei dieci comuni nell’anno da poco trascorso.

E guai a parlare di mancata solidarietà fra capitane d’azienda, la parola d’ordine è ’squadra’: secondo la Camera di commercio "le donne che scelgono di fare impresa autonomamente preferiscono lavorare con altre donne: l’82% delle imprese femminili bolognesi è infatti gestito esclusivamente da donne", facile quindi che la tendenza sia molto simile anche nel circondario.

Guardando un po’ i numeri di Infocamere (Registro imprese) ed elaborati dalla Camera di commercio con la lente d’ingrandimento, è facile notare come un quarto di queste operi nel campo del commercio all’ingrosso e al dettaglio o nella riparazione di autoveicoli (in totale 551, contro le 600 dell’anno precedente).

Altro settore ancora oggi particolarmente forte, per quanto riguarda le partite iva al femminile è quello dell’agricoltura, che costituisce il 17% del totale. Anche in questo caso però le cessazioni sono in maggioranza rispetto alle nuoe iscrizioni, portando il totale a 373. Tante le donne che decidono di investire negli altri servizi personali (12%) e nell’alloggio e ristorazione (10%).

C’è chi sale (nelle nuove iscrizioni) e chi scende. Ma cosa racconta il ’borsino’ dell’Imolese? Secondo la Camera di commercio crescono le imprenditrici del credito e assicurazioni (+7) e delle attività professionali (+2); diminuiscono invece quelle del commercio (-13), alloggio e ristorazione (-7) e agricoltura (-5).

Gabriele Tassi